Una giornata di ordinaria follia in carcere a Sanremo, con un agente aggredito da un detenuto. E i poliziotti che aderiscono al Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, sollecitano interventi e dicono “Basta!”.
Come spiega il segretario regionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Vincenzo Tristaino “la situazione nel carcere di Valle Armea a Sanremo è davvero allarmante. Ieri pomeriggio, un poliziotto penitenziario è stato proditoriamente aggredito, mentre lo accompagna in cella, da un detenuto italiano di cinquant’anni. L’agente è tutt’ora in ospedale e il detenuto che l’ha colpito si era già evidenziato per gravi comportamenti di intolleranza, dando fuoco anche al cuscino ed al materasso della sua cella. Una violenza folle ed inaccettabile, in cui anche la mancanza di adeguati provvedimenti disciplinari e penali verso i detenuti che alterano l’ordine e la sicurezza interna, aggredendo e ferendo il personale di Polizia Penitenziaria, è un segnale estremamente negativo per la stessa tutela ed incolumità fisica degli agenti”.
“La cosa più grave che emerge da questa giornata di follia”, rimarca Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “è che nulla l’amministrazione riesce a realizzare per eliminare queste criticità. Tale situazione di immobilismo da parte dell’amministrazione penitenziaria sta mettendo a dura prova il lavoro della Polizia Penitenziaria, tantoché come SAPPE stiamo decidendo di dare vita a breve ed eclatanti azioni di protesta per manifestare il proprio disagio lavorativo”.
Per questo, il leader del SAPPE “auspica in un celere intervento di questo Governo sulle continue aggressioni al personale oramai all’ordine del giorno”. E si rivolge in particolare al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo. “Al Capo DAP Russo rinnoviamo l’invito ad incontrare il SAPPE per affrontare i temi della gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza. Ma chiediamo anche l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato. Se non riesce a dare soluzioni ai nostri problemi, lui che è anche Capo della Polizia Penitenziaria, dovrebbe dimettersi”.