Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa del consigliere comunale d’opposizione Lucio Sardi (Alleanza Verdi e Sinistra).
“Il consiglio comunale pre-ferragostano che ha portato in discussione tre pratiche oggettivamente di modesta rilevanza e che era stato convocato senza successo per tentare l’affossamento della discussione sulla vicenda Scajola-Bergaminelli richiesta dalla minoranza, è stato comunque caratterizzato da un passaggio politico importante.
Si è conclusa una fase di assestamento della geografia delle opposizioni che ritengo sia chiarificatrice di molti degli scenari che hanno contraddistinto anche la fase pre-elettorale, in cui il sindaco e la sua maggioranza hanno svolto un suo ruolo persuasivo nel cercare di modellare gli avversari e le minoranze consiliari ad uno stile che ritengono più gradito.
Non per alimentare polemica ma per fare chiarezza, ricordo che la nomina a vicepresidente del consiglio comunale della consigliera Amoretti è stata ottenuta contro l’espressione del gruppo PD di cui faceva parte, grazie al voto ottenuto dalla maggioranza e contro la proposta alternativa avanzata dalla minoranza “meno gradita” a Scajola. Analoga scelta di indicazione e di voto è avvenuta in occasione della nomina della consigliera Mameli nella commissione Giudici Popolari. Non sorprende quindi che la scelta di abbandonare i rispettivi gruppi consiliari, per le motivazioni apparentemente personali e diverse espresse dalle due consigliere, sia avvenuta in fotocopia, perché è il risultato di una operazione che nasce da un’unica strategia.
Una operazione comune che non può giustificarsi dietro ragioni di affinità politica, essendosi la Amoretti definita esponente della sinistra riformista mentre la Mameli di centrodestra e che conclude la creazione di un gruppo di minoranza col profilo più consono ai desideri della maggioranza che ne ha sponsorizzato la nascita con la suadente gestione delle nomine o degli incarichi di cui Scajola è stato l’indiscusso maestro prima, durante e dopo le elezioni.
Un gruppo consiliare che proprio per la disomogeneità che lo caratterizza è più disegnato sul profilo politico “civico” dei gruppi di maggioranza e come tale più votato al dialogo che alla critica. Nel caso della consigliera Amoretti risalta infatti che abbia cercato una strada autonoma e non quella di aggregazione col gruppo Società Aperta di Lauretti nel quale, stando alla connotazione politica che ha rivendicato, sarebbe stato conseguente trovare collocazione, ma dove evidentemente certi spazi di manovra non sono possibili.
Attendiamo alla prova l’operato del nuovo gruppo misto per cui potremo verificare la coerenza nell’agire rispetto all’impegno annunciato di voler rappresentare una forza di opposizione, considerato anche che è stato assunto con differenze di non poco conto dalle due consigliere che lo comporranno.
Al di là del contesto politicamente poco edificante in cui è maturata, ma potendo almeno considerare terminata questa fase di pre-campionato, ora appare più chiaro il quadro politico del consiglio comunale e la partita che avremo di fronte.
A confrontarsi con una maggioranza molto arrogante anche nel gestire gli strumenti regolamentari, ci saranno tre raggruppamenti (per il centrosinistra composto da più soggetti politici alleati) con una idea di opposizione diversa ma non per questo sempre divergente, con cui si potrà trovare convergenza e collaborazione su singole pratiche e sul cui operato i cittadini imperiesi potranno misurare l’efficacia e dare un giudizio”.