Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa della consigliere di minoranza a Ventimiglia Tiziana Panetta.
“Le misure prese in questi giorni dall’amministrazione Di Muro – guardie giurate a vegliare che i migranti non accedano al cimitero e reti metalliche per impedire bivacchi sulle rive del Roja – documentano ancora una volta che a Ventimiglia la questione migranti rimane da affrontare. E documentano che l’attuale amministrazione continuerà ad affrontarla con la tattica del respingimento e delle restrizioni. Tattica che dovrà essere iterativa, perché lo stato attuale delle leggi italiane e degli accordi internazionali fa ipotizzare con buona verosimiglianza che i migranti continueranno ad arrivare a Ventimiglia, e che altre zone della città richiederanno interventi per dare una parvenza di sicurezza. Sarà una tattica costosa, e senza speranze di restituire a Ventimiglia quel clima di ordine e serenità che la città desidera riconquistare. Né lo restituiranno i Punti di Assistenza Diffusa, una soluzione di portata numerica irrisoria rispetto alla scala degli eventi che tormentano Ventimiglia.
Ha fatto bene il sindaco Di Muro a proteggere il cimitero, ma sono illuminanti le parole con le quali ha annunciato i motivi per istituire il servizio di vigilanza: “Questi non sono bagni pubblici, e non è un centro sociale”. Parole che evidenziano proprio ciò di cui i migranti hanno bisogno, perché la chiusura del Campo Roja da parte della Prefettura esattamente 3 anni orsono, ha lasciato completamente senza risposte gli umani bisogni dei migranti di mantenere l’igiene personale e degli indumenti, di aver riparo dalle intemperie, e accesso a prestazioni sanitarie. A nostro parere questa è una delle cause più potenti del degrado registrato nelle zone della città più frequentate dai migranti.
È tempo di agire perché si istituisca un Centro Migranti. Avevamo proposto nel nostro programma elettorale un Centro fuori dal centro della città, creato e gestito in collaborazione con la Prefettura e il volontariato, presidiato dalle Forze dell’Ordine, che con la disponibilità di assistenza sanitaria e sociale potesse dare ai migranti accoglienza temporanea dignitosa e anche aiutarli con le scelte per il futuro. E in questo modo liberare la città da gruppi di persone che creano disordine e timore, e così diminuiscono la qualità della vita per tanti cittadini e l’attrattiva di Ventimiglia sul mercato turistico.
Il prefetto ha più volte dichiarato che il Centro non si può creare perché non è fattibile giuridicamente una gara d’appalto per clandestini irregolari. Ma lo stesso Prefetto e il sindaco Di Muro hanno sottoscritto l’8 giugno 2023 un protocollo d’intesa su “un flusso di migrazione diverso rispetto al resto del territorio nazionale”. Vogliamo proporre che questa “diversità”, che non è stata gestita da 8 anni, che ha cambiato in molto peggio la vita di una città, e che non sappiamo se e quando troverà una soluzione, diventi giustificazione per un meccanismo “diverso” per far nascere un Centro Migranti, e ci adopereremo in questa direzione.
Molti dei servizi per rendere funzionante un Centro Migranti sono già attivi a Ventimiglia attraverso benemerite organizzazioni sociali e di volontariato. Ora si tratta di riconoscere che senza una struttura fisica capace di accentrare il flusso di migranti e dar loro ristoro temporaneo Ventimiglia sarà una città sempre più sotto assedio – estranei allo sbaraglio che creano insicurezza, e vigilanza e restrizioni implementate per difendersi – E di chiedersi se questa è una scelta che aiuta il futuro di Ventimiglia”.