Riviera Time vi porta ancora una volta per i caruggi di Diano Castello alla scoperta delle sue curiosità, scorci, storia e cultura. Dopo il viaggio all’interno delle lone e delle chiese medievali proseguiamo nella scoperta delle chiese di San Nicola di Bari e della Santissima Annunziata per poi inoltrarci nel teatro Concordia e la piazza dei Clavesana.
A guidarci nel nostro pellegrinaggio è ancora la consigliere comunale delegata alla Cultura di Diano Castello, Gloria Crivelli.
Chiesa di San Nicola di Bari
La chiesa, in stile barocco, è dedicata a San Nicola di Bari. La sua costruzione, affidata all’architetto Giobatta Marvaldi e al figlio Giacomo Filippo, durò ben 31 anni, dal 1699 al 1730. La facciata, scandita da lesene, è caratterizzata da un bel cornicione e da un frontone curvilineo. Il terremoto del 1887 determinò il crollo del tetto e della cuspide del campanile che non venne più ricostruita. L’interno è ad unica navata con cappelle laterali impreziosite da altari in marmo policromo.
Durante l’opera di costruzione si registrarono però alcune difficoltà legate al reperimento delle pietre necessarie alla realizzazione della struttura, tanto che la comunità castellotta dovette rivolgersi al vescovo di Albenga Giorgio Spinola per l’uso del materiale proveniente da una vecchia costruzione, quest’ultima appartenente alla cappellania precedentemente concessa dal prelato al chierico Bartolomeo Bottino. A Giacomo Filippo Marvaldi fu affidato l’incarico di eseguire nel 1726 la trabeazione e i capitelli delle lesene interne e la cantoria dove, successivamente, venne collocato l’organo costruito da Gerolamo Amoretti di Albenga.
L’interno della chiesa si presenta decorato in stile barocco e sopra il marmoreo altare maggiore è collocato il Crocifisso, quest’ultimo attribuito allo scultore genovese Anton Maria Maragliano. Strutturalmente la parrocchiale di Diano Castello presente alcune analogie con la chiesa di San Giovanni Battista di Cervo.
Chiesa della Santissima Annunziata
Maria Leonarda Ranixe dopo aver lasciato Porto Maurizio si stabilì a Diano Castello dove crebbe l’ordine della Santissima Annunziata per poi spostarsi a Diano Marina.
Durante la Settimana Santa del 1863 la Madre ebbe dolori fortissimi. I tentativi di conservare la casa furono vani, l’ordine perentorio arrivò e il 14 agosto 1864 si dovette traslocare. All’alternativa di tornare a S. Chiara Leonarda preferì cominciare da capo a Diano Castello.
A Diano l’accoglienza fu festosa e alle suore furono affidate sia le scuole sia l’ospedale. Madre Leonarda per dare una sede stabile alla congregazione, sebbene anziana, iniziò la costruzione dell’attuale Casa Madre. Ai muratori diedero un aiuto pratico anche le suore mentre lei ormai si spostava solo su di un seggiolone (ancora oggi conservato).
Teatro Concordia
L’edificio risale al biennio 1911-1912 quando il Dopolavoro Concordia, un sodalizio di dianesi, portò a termine la costruzione del fabbricato. A detta di alcune testimonianze orali, venne realizzato il concorso dei giovani del paese che, sfruttando il terreno e il materiale messo a disposizione dell’Amministrazione comunale, trovarono in questa struttura un luogo di aggregazione e di svago. Utilizzato come vero e proprio centro culturale polivalente, il 1° giugno 2014 la struttura è stata interessata da un parziale crollo del controsoffitto che ha provocato alcuni feriti e causato la temporanea chiusura, in attesa di un intervento di messa in sicurezza e restauro.
Piazza dei Clavesana
Testimonianza del dominio dei Marchesi di Clavesana. Citato in un documento del 1033 come pertinenza del Comitato di Alberga e quindi sottoposto al Vescovo Ingauno, il borgo entrò, all’inizio dell’XI secolo, a far parte del dominio dei Marchesi di Clavesana da cui si riscattò nel 1172 diventando libero comune. Dal 1228 il borgo entrò a far parte della sfera di influenza della Repubblica di Genova a cui fornì un prezioso aiuto durante la battaglia della Meloria nel 1284: una galea armata dalla gente del paese partecipò allo scontro con la flotta pisana e si distinse per coraggio, tanto da far meritare a Diano Castello il titolo di Magnifica. Riunendo i centri della vallata diede vita alla Communitas Diani, dotata di propri statuti di cui si conservano quelli del 1363, e di una relativa autonomia, pur restando nell’orbita di influenza genovese.
Immerso nel verde dei boschi e degli uliveti, non lontano dal mare, Diano Castello unisce la felice posizione in cui sorge alla suggestione del suo centro storico in cui si respira intatta l’atmosfera dell’antico borgo fortificato, con stradine anguste che corrono tra le case costruite strette l’una all’altra in un efficace sistema difensivo.
Le parole di Gloria Crivelli e le immagini del territorio nel video-servizio a inizio articolo.