I due storici dell’emigrazione Enzo Barnabà e Paolo Veziano indirizzano al sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro, una lettera contenente la proposta che segue:
“Da oltre un secolo, come dimostrato da pubblicazioni e da ricerche archivistiche, i sentieri che collegano il comune di Ventimiglia a quello di Mentone sono stati percorsi (a cominciare dagli italiani e dagli ebrei) da coloro che hanno sperato di trovare in Francia una vita migliore.
Tra la frazione di Grimaldi e quella di Mortola Superiore, esiste un gruppo di abitazioni – denominato Case Gina – abbandonate già nel corso della Seconda Guerra Mondiale e definitivamente negli anni 1950. Tali abitazioni – in pessimo stato di conservazione – sono state non a caso oggetto di attenzione artistica e mediatica poiché conservano importanti tracce – antiche e recenti – di questo passato; tracce che costituiscono un patrimonio storico che rischia di disperdersi e che, a giudizio degli scriventi, va preservato e custodito.
Si propone dunque che una parte di tali private costruzioni venga protetta in previsione di essere utilizzata, in futuro, come locale in cui creare un piccolo museo sull’emigrazione transfrontaliera.”