Mercoledì 19 luglio, ore 21.00, presso la parrocchia di San Pietro a Sanremo verrà proiettato il documentario “Voci dall’Entroterra” del filmaker sanremese Simone Caridi, coadiuvato dalla guida ambientale Diego Rossi, da molti conosciuto come Jack in the Green.
È la prima proiezione integrale del documentario sulla costa del ponente e per l’occasione l’autore a scelto di giocare in casa nella frazione sulle colline di Sanremo dove risiede, grazie all’interesse del parroco don Gerard e dei volontari della parrocchia che da alcuni anni portano avanti diverse iniziative estive, che culmineranno con la festa di San Pietro in Vincoli del 1° agosto.
Il documentario di circa 62 minuti, esplora l’entroterra dell’estremo ponente ligure concentrandosi sulla cultura contadina che si è persa, un mondo che negli ultimi 50 anni è cambiato profondamente, fatto anche di molte divisioni e campanilismi di antica memoria, ma siamo sicuri che in realtà ciò che ci unisce non sia più di quello che ci divide?
Gli autori sono andati a scoprirlo attraverso le voci di chi il territorio l’ha vissuto, raccontato, promosso e amministrato, il tutto impreziosito dalle immagini di questa fantastica terra di confine.
10 voci a raccontare questi luoghi, da Isolabona a Mendatica, 5 valli messe in relazione nelle parole di: Paolo Veziano, Marco Cassini, Francesco Guglielmi, Renè Ausenda, Nino Lanteri, Giuliano Porcida, Daniela Lantrua, Marino Magliani, Giampiero Lajolo ed Emidia Lantrua, per poi concludere con alcuni giovani che sono voluti tornare, perché un futuro è possibile anche nell’entroterra.
“Qui a San Pietro, gli antichi orti dei sanremesi, direi che è una location azzeccata per la prima proiezione vicino al mare, perché rappresenta una parte del primo entroterra della costa – racconta il regista Simone Caridi. – Luogo ideale per mostrare un viaggio lungo quasi 4 anni iniziato nell’ottobre del 2016: in quell’occasione ci siamo incontrati con Diego Rossi e abbiamo deciso di partire per raccontare qualcosa che amavamo, il nostro territorio, non concentrandoci su una valle, ma mettendone in relazione diverse e cercare in fase di montaggio di rendere tante voci una sola cercando i punti in comune, se ce ne fossero stati. In quel mese siamo partiti con la prima intervista, una prima voce dall’alta valle Argentina e poi altre 9 voci si sono aggiunte da Isolabona a Mendatica, 10 voci, 10 persone molto differenti che però avevano un grande racconto: quello di una filosofia di vita, di una cultura, di radici comuni che sono le fondamenta del nostro ponente. L’idea è di lasciare qualcosa a chi verrà perché una piccola parte di tutto questo non venga perduto”.