Ha avuto luogo alle 15.30 a Imperia, in Calata Cuneo, la manifestazione contro il piano di azione dell’UE che ha visto coinvolte tutte le principali associazioni e sigle sindacali del settore ittico, che ha visto, accanto a Coldiretti Impresa Pesca, anche Agci Agrital, Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca.

L’obiettivo della protesta è ancora una volta la salvaguardia di un settore che garantisce sicurezza alimentare e un approvvigionamento equo, salutare e sostenibile di prodotti ittici freschi e con alti standard di qualità, che rispettano le regole di tracciabilità e certificazione europea. La mobilitazione punta anche ad assicurare un futuro a migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori.

“L’obiettivo della Commissione – spiega Lara Servetti, responsabile Legacoop Liguria Agroalimentare – è quello di eliminare gradualmente la pesca a strascico: un’idea totalmente ingiustificata e basata pareri scientifici non oggettivi, oltre che una politica assolutamente miope per garantire l’approvvigionamento alimentare dei Paesi Ue”.

La giornata di oggi “rappresenta un’importante momento di mobilitazione in tutta Italia – continua – finalizzato a far sentire il supporto del settore al Governo italiano in vista del Consiglio Agrifish previsto a Bruxelles il 26 e 27 giugno, ma è anche un modo per ribadire ancora una volta la contrarietà dell’Italia a questa proposta che vuole condannare il Belpaese alla totale dipendenza dalle importazioni di prodotti ittico, non considerando l’impatto socio-economico di tali politiche sul settore”.

“In Liguria la pesca a strascico è esercitata in modo artigianale, con battute di pesca giornaliere con un’alta selettivitĂ ”, dichiarano i rappresentanti del settore. “Come, ad esempio, i famosi gamberi viola di Sanremo e Santa Margherita Ligure, il cui approvvigionamento è giĂ  messo a forte rischio da una politica comunitaria che non tiene in debito conto delle specificitĂ . Per il nostro territorio regionale, a forte trazione turistica, sarebbe un duro colpo non avere piĂą prodotti ittici pescati in Liguria da questi pochi pescatori che sono sopravvissuti fino ad ora perchĂ© animati da una forte passione ed amore per il loro lavoro”.

“In Italia – continuano – la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia, con 2.088 unitĂ , circa 7.000 lavoratori, il 30% degli sbarchi e il 50% dei ricavi. Un settore che, in Europa, rappresenta il 25% degli sbarchi totali di prodotti ittici e il 38% dei ricavi, con oltre 7.000 imbarcazioni”.

Senza dimenticare che “in Liguria le imbarcazioni a strascico sono circa 80 – aggiungono Lara Servetti (Legacoop Liguria Agroalimentare), Daniela Borriello (Coldiretti Impresa Pesca Liguria) e Augusto Comes (Confcooperative FedAgriPesca Liguria) e – una flotta che è destinata a dimezzarsi nel giro di pochi anni per una politica comunitaria scellerata”.

Il piano promosso dal commissario alla Pesca ed all’Ambiente, Virginijus Sinkevicius, prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree marine protette, senza considerare l’impatto sociale ed economico su imprese, lavoratori, territori e basandosi su dati scientifici non aggiornati e accurati. “Una politica che – denunciano associazioni e sindacali di settore – ci porterà alla totale dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti ittici. Senza dimenticare che lo smantellamento della pesca a strascico causerebbe anche un aumento delle importazioni da Paesi in cui la pesca non rispetta la nostra legislazione in materia di ambiente, sicurezza e lavoro”.