Dopo l’approvazione in Giunta, anche l’Autorità Distrettuale dell’Appennino Settentrionale ha dato il via per l’attuazione del nuovo regolamento regionale dei Piani di bacino per le aree inondabili. L’iter si concluderà in commissione Ambiente in consiglio regionale.
Il regolamento attua un’omogeneizzazione e semplificazione della complessa normativa che regola le aree inondabili sul territorio ligure, stabilendo regole chiare sugli interventi di tipo urbanistico-edilizio.
Tra le novità più significative vi è, in attuazione delle sovraordinate norme del Piano di Bacino distrettuale, la regolamentazione puntuale e maggiormente cautelativa dei servizi essenziali (scuole, ospedali, etc.) in aree inondabili.
È prevista d’altro canto, grazie alle maggiori conoscenze in campo idraulico e territoriale, una graduazione dei vincoli urbanistico–edilizi in base al reale stato di pericolosità idraulica. In particolare in aree inondabili a minor pericolosità (basse velocità di scorrimento e basse altezze idriche per le piene cinquantennali) sarà possibile realizzare progetti e interventi di nuova costruzione, a determinate condizioni finalizzate a garantire la tutela della pubblica e privata incolumità.
“La Liguria è matura per affrontare questo salto di qualità – spiegano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Difesa del Suolo Giacomo Giampedrone – perché oggi abbiamo strumenti per valutare il reale rischio di inondabilità e in quale misura. Dopo otto anni di lotta al dissesto idrogeologico, di lavoro sulla resilienza del territorio e grazie all’attuazione di norme che regolano la materia è stato possibile compier passi da gigante prevenendo tanti eventi calamitosi che nel passato hanno colpito la nostra regione”.
Tra le semplificazioni amministrative introdotte si segnala quella l’eliminazione di una serie di pareri regionali ora necessari nella fase autorizzativa degli interventi.