Taggia. Ha avuto luogo stamani il consiglio comunale straordinario iniziato con una breve parentesi riguardante il progetto della diga in valle Argentina, dove il sindaco Mario Conio ha fatto presente di essersi incontrato coi sindaci della valle per portare all’attenzione del presidente provinciale Claudio Scajola una visione univoca di intenti da portare all’attenzione dei “piani alti”.
Archiviato il fatto si è iniziata la discussione vera e propria: “piatto del giorno” la mozione presentata dalla minoranza che ha portato all’attenzione della stampa la convenzione attuata tra Comune e l’ente in capo del parco commerciale “La Riviera Shopville”, ovvero la società “la Fornace”, sulla cessione di 270 parcheggi al coperto ed esterni con le relative aree verdi come oneri di urbanizzazione.
Inizia il consigliere di minoranza del gruppo “Progettiamo il Futuro” Giuseppe Federico con una domanda diretta al sindaco: “Perché l’operazione di acquisizione dei posteggi, a distanza di sei anni dall’insediamento di Conio, non è stata ancora fatta?”
La convenzione prevedeva, dopo un collaudo manutentivo avvenuto nell’aprile 2017 a cui ha partecipato lo studio dell’allora non sindaco arch. Conio, sei mesi per il soggetto attuatore ad interessarsi alla cessione, dal che scatta una maxi penale 15.000 euro per ogni giorno di mancato adempimento. La società ha mandato due richieste all’allora appena insediatosi Conio (giugno 2017). Ma da quella data in poi, nel fascicolo dedicato al caso presente negli uffici comunali, non compare più nulla, nessun interesse né da parte del Comune né da quello della “Fornace”.
Dopodiché la fornace si scalda per davvero: “Sindaco, lei è dentro in tutte le fasi del progetto, perché in sei mesi noi vi portiamo questo problema all’attenzione, mentre ad oggi in quasi sei anni né lei né i suoi assessori vi siete accorti di tutto questo?” dichiara Federico.
La risposta del sindaco non si fa attendere: “Vedo che come dichiarate il vostro non è un attacco personale – ride – ma vi porto qualche dato: al collaudo ho partecipato fornendo indicazioni ai tecnici collaudatori, io non ho “fatto il collaudo” e asserirlo è una falsità”.
“I fatti parlano chiaro: dal 2005 tutte le opere sono nel pieno e completo uso pubblico con gli oneri di manutenzione a carico del privato e la cittadinanza ne ha avuto a piena disponibilità. Ci siamo subito interessati alla faccenda delegando ad un dirigente l’interessarsi della situazione a cui non è seguita una stipula del contratto perché sono emersi numerosi dubbi e perplessità che sono in fase di studio”. In questo Conio evidenzia il fatto che la piscina, facente anch’essa parte degli accordi, è stata ceduta anticipatamente al Comune con una iniziale resistenza della società. “In sintesi la trattativa è ancora in essere con l’attività degli uffici comunali per massimizzare i profitti, comunque la cittadinanza gode di questi servizi senza che generino alcun costo per il Comune, cosa che capiterà nel momento della gestione. Concludo che l’ipotesi di chiedere una penale non è percorribile ed è inopportuna”.
E se la fornace si era scaldata, a questo punto esplode: “Vogliamo essere seri per cortesia, diteci che avete scherzato, poiché una penale può ammontare al massimo ad un decimo del valore dell’immobile, inarrivabile la cifra di oltre 30 milioni di euro che dichiarate”, commenta Conio.
Scuotendo la testa, il capogruppo di opposizione Gabriele Cascino attacca: “Complimenti sindaco, come avvocato ha speso begli argomenti a difesa del privato. Certo, tutti utilizziamo i parcheggi gratuitamente e questo è nell’interesse del centro commerciale, ma è ben differente l’utilizzo dalla proprietà che andrà a bilancio del nostro Comune. Non è accettabile che ci dica lo abbiamo in uso, è grave che ci se ne accorga dopo sei anni, ma casualmente ora fa le riunioni con gli enti interessati. È evidente che dal 2017 ad oggi c’è stata un’omissione, carte che supportino lo svolgersi di questi incontri non ce ne sono. Abbiamo chiesto agli uffici, non ce lo inventiamo noi”.
Conio ribadisce di aver dato mandato ai capi servizio di portare a termine la trattativa per decreto sindacale: “Quello che avevamo in dovere da fare lo abbiamo fatto. Se il capo servizio ritiene, nella sua autonomia, che bisogna richiedere la penale lo farà, ma ritengo la vostra mozione inopportuna e illegittima. Il mandato operativo per concludere l’accordo è di prendere i parcheggi in proprietà e ci stiamo lavorando, ma nel mentre non ci sono perdite e costi per il Comune”.
“La mancanza di pareri e aggiornamenti in questi sei anni è preoccupante, non c’è stato nessun resoconto e se noi non avessimo evidenziato la questione quando ne parlavamo? – conclude Cascino – Le cose non si risolvono da sole. Qual è il male a votare questa mozione quindi? Potrebbe funzionare da stimolo per giungere a risposte più certe in tempo breve. Quando dalla società ci risponderanno capiremo meglio come andare avanti. Mi auguro che voterete a favore”.
Detto fatto, all’unanimità il voto della maggioranza resta contro la mozione, bocciandola, concludendo così la seduta.
In sintesi, Conio ha delegato per risolvere la faccenda e le trattative ritardano, ma nessun documento né aggiornamento è stato portato all’evidenza dei fatti in aula.