Dopo il caso di Taggia e Sanremo, l’Istituto Superiore di Sanità, interpellato dalle autorità locali, stabilisce il parametro nazionale di riferimento per valutare i rischi per la salute e decreta che la concentrazione riscontrata nei pozzi dei due comuni del ponente ligure “non rappresenta un rischio per la salute”. Il parere è stato reso noto durante il vertice di questa mattina tra Iss, Asl1, Arpal, AAto idrico della provincia di Imperia, assessorato regionale all’Ambiente e Protezione civile e gestore Rivieracqua convocato per fare il punto a seguito della contaminazione da 1,2,3-triclocloropropano.
Il solvente 1,2,3-tricloropropano era stato trovato nelle falde del torrente Argentina, grazie ai campionamenti di Asl1 e alle analisi di Arpal. La vicenda ha interessato per una settimana circa 20mila persone.
“Siamo soddisfatti – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – perché avere un parametro nazionale stabilito dall’Iss, cui la Asl si era rivolta nell’immediato, rappresenta un risultato importante, anche per il futuro. Voglio ringraziare la Prefettura, i sindaci, la Asl, Arpal, tutto il sistema della nostra Protezione civile e anche il gestore Rivieracqua che hanno collaborato per affrontare, gestire e risolvere l’emergenza in modo efficace, cercando di ridurre al minimo i disagi per i cittadini”.
“Non appena emersa la presenza di questo solvente – ricorda l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone – ci siamo immediatamente attivati con i sindaci e abbiamo lavorato secondo il principio di precauzione e tutela della salute dei cittadini. Oggi avere un parametro nazionale di riferimento quale indice sanitario di tollerabilità di questa sostanza è certamente un importante passo avanti ed è certamente fondamentale a maggior ragione per il riutilizzo di quei pozzi in vista anche dell’emergenza siccità così da avere a disposizione pienamente operative tutte le fonti di captazione dell’acqua possibili”.
Il commissario dell’ATO Idrico Claudio Scajola commenta: “Il responso dell’Istituto Superiore di Sanità ci tranquillizza e ciò non può che farmi piacere. È inoltre sicuramente positivo avere un parametro di riferimento nazionale che aiuta ad affrontare situazioni di questo tipo che devono essere gestite con la giusta attenzione e quindi con mezzi e comunicazione appropriati”.
Secondo l’Iss, la sostanza può considerarsi pericolosa per la salute umana se vi è una concentrazione soglia ‘health-based’ pari a 0,2 mg/l per esposizioni prolungate e fino a 0,7 mg/l nel caso di esposizioni ricorrenti. In riferimento “a valutazioni di carattere esclusivamente sanitario – è scritto nella relazione dell’Istituto Superiore di Sanità – il superamento dell’attuale valore ambientale stabilito per legge nel 2006 non rappresenta un rischio per la salute dei cittadini esposti, considerando un’esposizione fino al valore più alto determinato nella fattispecie (0,029 µg/L) sia se limitata nel tempo sia se cronica, basandosi anche con il confronto con il valore di ‘health advisory’ dell’EPA relativo a 10 giorni (4 ordini di grandezza più elevati), sia con il valore di DWEL (0,1 mg/L). Fatte salve tali valutazioni di rischio sanitario associate all’esposizione umana – prosegue l’Istituto – l’Iss, anche in considerazione dell’origine antropica del parametro, raccomanda valori obiettivo di concentrazione che tendano alla virtuale assenza del composto prediligendo azioni di prevenzione e trattamento nell’ambiente e nella filiera idropotabile al fine di garantire in ogni caso i requisiti di pulizia che devono caratterizzare la qualità delle acque destinate a consumo umano”.
Nei prossimi giorni verranno eseguite nuove rilevazioni relative ai pozzi contaminati, attualmente esclusi dall’impianto di approvvigionamento idrico grazie alle manovre di Rivieracqua, in modo da poterli riattivare nel caso in cui i campionamenti dessero esito negativo rispetto ai nuovi parametri indicati dall’Iss. Verrà inoltre istituito un tavolo permanente di lavoro tra gli enti preposti in modo da attuare contromisure per quanto riguarda la siccità che sta colpendo il ponente ligure e non solo.