Questo pomeriggio si è tenuto presso la sala consiliare del palazzo del Comune di Diano Marina il ricordo dell’avvocata Lidia Poët con un incontro pubblico con Cristina Ricci, autrice del volume “Lidia Poët. Vita e battaglie della prima avvocata italiana, pioniera dell’emancipazione femminile”, pubblicato a Torino nel 2022.
“Questo incontro è stata occasione per ricordare il grande impegno di Lidia, che si dedicò in particolare al diritto di voto alle donne”, ha commentato ai nostri microfoni il sindaco di Diano Marina, Cristiano Za Garibaldi.
La presentazione ha dato modo di ricordare il grande impegno di Lidia, che si dedicò in particolare al diritto di voto alle donne. Nata a Perrero in Val Chisone nel 1855 da famiglia valdese e laureatasi a Torino nel 1881, riuscì a vincere solo nel 1920 la sua strenua e lunga battaglia per iscriversi all’albo degli avvocati italiani. Ma non solo la storia: aneddoti, curiosità e vita privata hanno guidato la presentazione.
L’incontro è stato organizzato dalla biblioteca civica A.S. Novaro di Diano Marina coordinato dall’assessore alla Cultura di Diano Marina Sabrina Messico. “Un’occasione per festeggiare in anticipo la Festa della Donna con le tante donne impegnate nell’impresa, nel sociale, nella cultura e nell’avvocatura del Golfo Dianese”, ha spiegato ai nostri microfoni Messico.
“Sono capitata a Pinerolo per caso e la bibliotecaria che incontrai mi mostrò la tesi di Lidia e così venni a conoscenza di questa donna straordinaria”, esordisce l’autrice Cristina Ricci.
La serie tv ha molte inesattezze? “Sì e questo è sbagliato ma è anche vero che grazie a questa serie Lidia Poët è più conosciuta e chi la scopre può approfondirne la storia”, ha commentato.
Ha intervistato Cristina Ricci, ideatrice e redattrice del portale ‘SpiegaLeAli’ dedicato alle tematiche legate alle questioni di genere, la scrittrice imperiese Raffaella Ranise, autrice di numerosi saggi, tra cui quelli dedicati alla dinastia dei Romanov e degli Asburgo, alle ‘divine’ protagoniste della scienza e delle arti della Belle Époque e, nel 2020, del toccante volume “Destinazione Ravensbruck. L’orrore e la bellezza nel lager delle donne” scritto a più mani con Laura Amoretti e Donatella Alfonso.
Il libro
Il libro di Cristina Ricci, frutto di una minuziosa ricerca, traccia un ritratto di Lidia Poët a tutto tondo, mostrando il suo prezioso contributo per aprire nuove possibilità di progresso e civilizzazione. Nata a Perrero nel 1855 da famiglia valdese e laureatasi a Torino nel 1881, riuscì a vincere solo nel 1920 la sua battaglia per iscriversi all’Albo degli avvocati. La sua figura è stata recentemente riscoperta dal grande pubblico grazie alla serie trasmessa da Netflix La legge di Lidia Poët.
Le interviste integrali a Za Garibaldi, Messico e Ricci nel video-servizio a inizio articolo.