Erano suppergiù gli inizi degli anni ’40 o fine dei ’30. Ai tempi, Imperia era stata unificata da poco, ma Oneglia rimaneva la parte più industriale della città mentre Porto era il polo dei valori tradizionali. “Mia nonna si muoveva dal Parasio e portava il cestino del pranzo a nonno Pietro che lavorava dalle Ciminiere. Quando ho saputo dell’abbattimento, ho pensato: un pezzo di storia se ne va. Non solo della città ma anche mia”.
A tanti imperiesi mancheranno le ciminiere: talvolta è proprio quando non ci sono più, che ci si rende conto del valore delle cose. Affettivo, più che altro. Chi aveva sentito il racconto dei nonni, come la signora Vittoria, chi mandava uno sguardo lassù in cima durante la corsetta serale, chi talvolta le riprendeva nelle foto controluce. “D’altronde se erano pericolose e non si poteva fare altro…” dice l’intervistata commossa guardando la ciminiera che, mattone dopo mattone, viene giù.