È arrivato il giorno della presentazione finale del prototipo di esoscheletro realizzato nell’ambito del SEOL (Lo sviluppo degli esoscheletri passivi nello svolgimento delle principali operazioni colturali dell’olivicoltura ligure), il progetto di cooperazione che ha come capofila il CIPAT (Centro Istruzione Professionale e Assistenza Tecnica della Confederazione Italiana Agricoltori) di Imperia e come partner l’Università di Genova, l’Azienda Agricola Valle Ostilia di San Bartolomeo al Mare e la Cooperativa Olivicoltori Sestresi scarl, realizzato nell’ambito della misura M16.02 del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Liguria (Supporto per progetti pilota e per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie).
La presentazione con dimostrazione pratica in campo avrà luogo esclusivamente in presenza mercoledì 22 febbraio alle ore 14:30 presso la Fratelli Merano SpA di Chiusavecchia IM. All’ introduzione del dottor Riccardo Giordano (CIA-CIPAT) seguirà l’intervento del professor Marco Testa (DINOGMI-UNIGE) dal titolo “Sovraccarico biomeccanico in Olivicoltura”. Il professor Matteo Zoppi (DIME-UNIGE) interverrà sullo “Stato dell’arte dei dispositivi esoscheletrici”, l’ingegner Gabriele Reverberi (DIME-UNIGE) sullo “Sviluppo dei prototipi di esoscheletro SEOL”, il Prof. Francesco Crenna DIME-UNIGE su “Cinematica”. Alle ore 16.00 sono previsti test di laboratorio e sul campo, a cura dell’ingegner Mirko Job, con dimostrazione pratica di utilizzo del prototipo di esoscheletro SEOL.
Con questi esoscheletri appositamente studiati per l’olivicoltura, e che probabilmente con qualche piccolo aggiustamento potranno essere utilizzati anche per molte altre attività agricole, la tecnologia esoscheletrica è stata trasferita dalle applicazioni industriali al settore agricolo, attraverso un approfondito studio del settore di contesto, con una riprogettazione appropriata e i corrispondenti adattamenti.
Nello specifico il progetto si è basato sull’idea di studiare le tecnologie esoscheletriche passive esistenti, per realizzare un prototipo specifico per le necessità degli operatori olivicoli partendo dal supporto alle attività di abbacchiatura che presentano elevati regimi di affaticamento muscoloscheletrico dovuto alle posture necessarie allo svolgimento del lavoro. Lo scopo è soprattutto quello di ottimizzare le gestualità di lavoro, riducendo il loro impatto sul sistema muscolo-scheletrico e i conseguenti effetti negativi per la salute degli operatori. In olivicoltura vengono infatti svolte operazioni particolarmente faticose e usuranti quali concimazione, potatura, raccolta, elevazione e trasporto delle cassette. Inoltre, in particolare nelle operazioni di potatura e raccolta delle olive, le gestualità lavorative vengono svolte in posizioni posturali generali e in condizioni di contesto svantaggiose, obbligate dalle condizioni del terreno, con sollecitazioni ripetute e eccessive che sovraccaricano le strutture muscolo-scheletriche e articolari.
Il potenziamento del lavoro manuale tramite l’implementazione di strumenti esoscheletrici può portare benefici concreti nella esecuzione di alcune operazioni (tempi di raccolta, potatura) tramite la riduzione dell’impegno fisico e della stanchezza. Quest’ultima, insieme alla diminuzione della produttività individuale, determina un abbassamento dell’attenzione con conseguente aumento drammatico del rischio di incidenti traumatici acuti sul lavoro che spesso esitano in condizioni di gravi disabilità permanenti (paraplegie, tetraplegie). Inoltre una corretta distribuzione dei carichi di lavoro articolare e muscolare potrebbe ridurre significativamente l’insorgenza di patologie da sollecitazioni micro traumatiche ripetute a carico della colonna vertebrale e degli arti superiori che sono un problema diffusissimo nel settore agricolo e forestale.