Subito dopo il messaggio del sindaco Biancheri rispetto alla mattata di Blanco, in conferenza stampa Amadeus ha provato a spezzare una lancia a favore del cantante diciannovenne stemperando i toni: “Non potevamo di prevedere la reazione di Blanco e non me la sento di buttargli la croce addosso. Riccardo (ndr, Riccardo Fabbriconi è il nome originale del cantante) mi ha chiamato questa mattina per scusarsi con me e tutti: era dispiaciutissimo. Lui sa di avere sbagliato”.
Il direttore artistico spiega anche perché non sia intervenuto durante la performance e quelli che sono stati gli istanti immediatamente successivi al fatto: “Non è una gag andata male. Sapevo che avrebbe fatto qualcosa di particolare, sapevo che durante le prove le rose erano troppe e andava trovato spazio. Dietro le quinte non si capiscono bene le parole, come già accadde per il caso Bugo e Morgan. Io mi accorsi del misfatto solo quando Bugo lasciò il palco. Da dove rimango io, che magari ho anche la sarta che mi sistema, non si capiscono bene le parole”.
Dal bancone arrivano poi le spiegazioni: “A Blanco è stato consegnato un ricevitore sbagliato e quindi non sentiva in cuffia. Ma, ogni anno lo dico a tutti, se ci sono problemi, alzate la mano e si rifà: era successo l’anno scorso, in gara, con Nek e Renga. L’esclusione per dieci anni da Sanremo, alla ‘Will Smith’, mi sembra esagerato: è stato un raptus di un ragazzo che, tra due giorni, compie vent’anni. Per la sua carriera ed il suo bene non vorrei accadesse più. Ma davvero non è stato un gesto contro Sanremo e contro chi lavora nei fiori”.
Chiude la querele, lo stesso sindaco di Sanremo: “In questi quattro anni non avevamo mai parlato così tanto dei fiori”.