Le quotazioni del sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, che a Natale e dintorni erano chiacchierate su diversi fronti, stanno risalendo. “Chapeau”, come dicono i francesi. Di questi tempi fare il sindaco non è facile. A Sanremo poi, terra dell’azzardo, dove c’è un Casinò tra i più importanti d’Europa, ma anche carenza di volontari qualificati disposti a presentarsi alle elezioni e diventare temporaneamente pubblici amministratori, consiglieri comunali, assessori, eccetera, pare impresa impossibile. Bravo Biancheri! La medicina del successo? Facile: il 73esimo Festival della canzone italiana che è alle porte. Inizierà il prossimo 7 febbraio e si concluderà l’11. Il medico? Non uno, ma ben due professori, due specialisti dell’entertainment business, del CodyCross, del business, del mondo dello spettacolo, dell’intrattenimento a 360 gradi. I loro nomi? Due super professionisti nel trovare talenti, inventare, organizzare, confezionare, presentare spettacoli, manifestazioni, programmi, galà, eventi, anche culturali, di grande successo: Amadeus, (“Ama” per i suoi milioni di fans, punta di diamante della Rai, per capirci meglio il Pippo Baudo del Sanremo 2020-2021-2022-2023-24…25?) e Lucio Presta, impresario, manager, scrittore, rabdomante, cercatore d’oro tra gli umani, chi più ne ha più ne metta, da anni sulla cresta dell’onda, il super dei super.
La prova? Chi attraversa oggi la centralissima piazza Colombo, chi si trova davanti al Teatro Ariston, santuario del Festival, chi capita in via Matteotti, davanti al Casinò, in piazza Borea d’Olmo, di fronte all’ex Forte di Santa Tecla o in tante altre zone caratteristiche per qualche secondo non crede ai propri occhi. Ha l’impressione di sognare, di non trovarsi più nel cuore di Sanremo, ma di essere stato catapultato addirittura in un altro mondo, lontano, oltre oceano, in America, nel centro di New York, nella frenetica, sorprendente, magica, cinematografica Time Square. In mezzo a fiumi di gente, colonne di taxi gialli, automobili di ogni tipo e marca, semafori, colori, suoni, auto della polizia, dei vigili del fuoco, gendarmi a cavallo, razze, mode, lingue, grattacieli che forano il cielo, insegne luminose, pubblicità immense. Per frazioni di secondi Sanremo sparisce immersa in un mondo irreale, pare un set in preparazione per girare colossal alla Ben Hur, Titanic, Cleopatra, tanta gente, residenti, operai, security che arrivano da fuori, turisti, transenne di ultima generazioni, enormi blocchi di cemento per impedire incidenti, evitare disordini. Studi televisivi e radiofonici sono spuntati ovunque, telecamere, palcoscenici e maxischermi faraonici hanno invaso piazze e strade per consentire ad oltre 100-120mila presenti stimati, che non hanno avuto la fortuna di acquistare un biglietto per il Teatro Ariston (andati a ruba in pochissimo tempo) di assistere ugualmente in diretta all’aperto a tutte le serate, i cantanti in gara, gli ospiti, le votazioni del Festival. Applaudire, sul red carpet, loro beniamini, firmare autografi, farsi una foto con loro all’ingresso dell’Ariston, al termine del Festival, nei ristoranti, negli alberghi che frequentano, dove alloggiano. Un Sanremo, sotto il profilo della preparazione e degli investimenti davvero “monstre”. La Rai ha investito molto, parecchio più delle altre 72 edizioni, ma conoscendola ha fatto bingo. Anzi “superbingo”. Sui costi e guadagni, presunti mai certificati, di Mamma Rai (o matrigna?), come sui cantanti e le canzoni in gara ne parleremo nei prossimi giorni.
Sindaco Biancheri per la terza volta “bravo”. Mi permetta però questo sostantivo femminile: “attenzione”. Questo Festival si annuncia troppo bello, Sanremo si sta trasformando, di ora in ora come la Cinecittà del Festival. Si ricordi, ricordiamoci tutti, voi sanremesi per primi, che il Festival è solo e sempre vostro e della vostra città, non della Rai. Quindi sarebbe ora che il Comune, il sindaco, maggioranza ed opposizione, tutto Palazzo Bellevue, partecipasse, collaborasse, conoscesse, approvasse o bocciasse le novità, le scelte, le decisioni di Viale Mazzini dei futuri Festival. Dicesse per tempo la sua, desse contributi, e portasse a casa più benefici. Insomma come Viale Mazzini e Rai Pubblicità aumentano incassi ed utili, anche la città dei fiori e del Casinò, aumenti in proporzione i propri benefici, sia in soldoni necessari per chiudere i bilanci, sia con numero maggiore di collegamenti, iniziative, spettacoli in diretta fatti a Sanremo da Mamma Rai durante l’anno, ad orari giusti e non a mezzanotte.
Palazzo Bellevue, Biancheri & C. “attenzione”, vi ricordate Omero, Elena, Achille, Ettore, Ulisse, soprattutto il Cavallo di Troia? Attenti ai regali. Se in piazza Colombo, se un po’ ovunque quest’anno a Sanremo è arrivato il mondo di Cinecittà, delle fiction, delle influencer, dei rapper, un’atmosfera di Natale, dove tutto è bello, facile, a portata di mano “attenzione”, perché in rada è arrivata anche Costa Crociere, la super nave da crociera italiana carica di croceristi vip che vedranno dalla nave le serate del Festival. Valore aggiunto per la manifestazione, per albergatori, ristoratori, boutiques, negozi matuziani? A bordo saranno migliaia, hanno tutto, ristorante, boutique, il Festival in diretta, attori, influencer, cantanti, Fedez: ogni serata spettacoli a bordo tutti per loro. Non è una novità che da anni c’è gente, progetti, capitali che vorrebbero scippare il Festival, portarlo al centro, al nord, al sud Italia. Quindi, massimo rispetto alla Rai, ma come diceva Andreotti “a pensar male…”