Il prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo ha conferito questa mattina le medaglie al valore a quattro eroi della Resistenza: Mario Ballarin, Luigi Cumino e Otello Negri e la croce militare a Gildo Pastor. Ognuno con la sua storia, fatta di quotidianità e di sacrificio. È stata una cerimonia toccante alla presenza delle massime autorità istituzionali e militari del territorio.
In disaccordo con la senatrice Segre, il presidente della Provincia Claudio Scajola esorta a trasformare il timore per la perdita della Memoria in un giorno di ricordo di tutte Shoah che ancora esistono, con riferimento alle torture nel conflitto russo-ucraino. Il senatore Berrino, dal canto suo, ha sottolineato l’aumento dei finanziamenti per i viaggi di istruzione delle scuole sui luoghi dell’Olocausto, pregando di fotografare sempre meno ma ricordare di più. Affinché l’immagine mentale permetta una profonda introspezione perché certi fatti non riaccadano.
Alfonsina Sibilla, responsabile ANED, ha ricordato come su 187 deportati della provincia ne siano tornati soltanto 20 vivi. Tra i quali anche Maria Musso: la ragazza dal fiocco rosso che soltanto dopo tanti anni riuscì a parlare degli orrori del campo di Ravensbruck. E come Primo Levi morì suicida nel tormento del ricordo.
Sibilla ha ricordato anche Felice Cascione ma tra i momenti più toccanti lasciamo le parole del prefetto Romeo che ha ricordato Umberto Terracini, genovese già presidente dell’Assemblea Costituente.
Nel video ad inizio articolo, le interviste a Francesco Pastor e Alessandro Giuseppe Ballarin.