Caccia al sindaco. Con le luminarie di Natale si sono accese anche le micce dei pronostici, delle alleanze, dei patti più o meno sinceri tra partiti, gruppi, movimenti, associazioni, condomini, della ricerca spasmodica dei voti, delle promesse (come se piovesse) per cercare di vincere, con ogni mezzo e fantasia, la lotteria di chi, nel prossimo biennio, sarà incoronato sindaco nei Comuni della provincia di Imperia. Sul tappeto sono già stati calati nomi di aspiranti primi cittadini rei confessi. Più lunga e variegata la lista di chi ci starebbe ancora pensando. Idem di chi vorrebbe… ma prima deve fare ancora delle verifiche. Su chi e cosa, probabilmente non lo sa neppure lui. La certezza di vincere, di questi tempi di crescenti voltagabbana, è impossibile. Sono finiti i tempi, su questo fronte, più seri del Pci, del Msi, del Pri, del Pli, della Dc. Dei La Pira solo per fare un nome. Una volta, infatti, bastava la parola. Oggi, ma non ne siamo certi, come minimo occorre la Pec.
Caccia al sindaco. Visto che sono decine gli interessati più opportuno scrivere “Caccia ai sindaci”. Per ricostruire meglio l’atmosfera, le tensioni, i miraggi, le ambizioni, i pregi ed i difetti, le verità (principalmente quelle nascoste) servirebbero la penna, la telecamera, il genio cinematografico di Alfred Hitchcock, il re del thriller, regista di capolavori come Psycho, La donna che visse due volte, La finestra sul cortile, Gli uccelli, solo per citarne quattro, ma sarebbero tantissimi, tutti di successo, uno girato anche nella vicina Costa Azzurra. Hitchcock nato in Inghilterra, trasferitosi negli anni ’40 da Londra ad Hollywood, Bel Air, Los Angeles, California, deceduto negli Stati Uniti il 29 aprile 1980. Veramente grande anche nella sua lunga serie di gialli brevi per la tv.
Caccia al sindaco. L’anno prossimo, in primavera, dalle nostre parti si voterà in 9 Comuni. In tre, i più importanti, si fanno già nomi e cognomi di sostanza. Ad Imperia, primo su tutti Scajola (u ministru), suo avversario? Bracco (il poliziotto), a seguire il tecnico Lauretti. Per il PD si parla di De Bonis.
A Ventimiglia è uscito allo scoperto il sempreverde Scullino (il braccio), seguito in ordine di tempo, anche se dice di no, fantasie, da Prestileo (la mente). Seguono Guglielmi (chi?), Sismondini (potrebbe? Forse? Molti, anche lui? Non hanno ancora capito in che campo sta), Flavio Di Muro (Lega) oppure la moglie Elisa. Il PD? Non pervenuto. Neppure tra le chiacchere al bar. Ma è davvero così in crisi? Ne accenneremo qualche riga più avanti quando diremo di Sanremo. A Ventimiglia, tra le tante riunioni più o meno segrete o riservate, ha tenuto banco una delle ultime, quella a cui avevano partecipato, si dice, Longordo, Amarella, Ventrella, Tito Giro, Catalano, Matteo Ambesi, Bertolucci, Guglielmo Guglielmi, Ino Isnardi, Deborah Mognol ed altri, Forza Italia, Lega, Cambiamo, FdI. E Bistolfi? Anche lui, si dice, assente, non pervenuto. Perché? Chi lo sa?
A Bordighera, sono due invece i nomi sulla bocca di tutti: Ingenito, attuale sindaco e Pallanca, ex sindaco. Si parla di movimenti in Fratelli d’Italia, Lega, liste civiche. Per il momento fumo, si aspetta l’arrosto. Bordighera nel passato era molto più dinamica, protagonista. Due secoli fa, grazie al successo del romanzo “Il Dottor Antonio”, scritto in inglese nel 1855 da Giovanni Ruffini, giovane e talentuoso patriota fuggito per salvarsi dall’Italia a Londra, che tratteggiava le bellezze della Liguria di ponente, il sole, il mare, il clima sempre primaverile e salubre della “Città delle Palme”, la “Locanda del mattone” dove la protagonista, Lucy Davenne, gentile e blasonata inglesina colpita dal “mal sottile” era venuta a curarsi, Bordighera aveva spalancato le porte dell’ospitalità al turismo ricco d’oltre Manica, dei Paesi del nord Europa e non solo. Tra Pallanca ed Ingenito, si sa, non corre buon sangue. Politicamente sono rivali. Chi conosce bene Pallanca però giura che “non starà fermo, ma non si ricandiderà anche se molti lo voterebbero”.
A Sanremo si andrà alle urne nel 2024. I fuochi, o meglio, i falò sono già stati accesi. A gettare benzina, nel ricordo di Nobel e del suo amore per la città dei fiori, meglio dire ad accendere la miccia della dinamite sono stati quelli del PD, gli assessori Donzella, Pireri, consiglieri comunali tutti in maggioranza con il sindaco e “patron” internazionale del ranuncolo Alberto Biancheri (indipendente).
Caccia al sindaco. All’ombra del Casinò, del Festival e del paziente San Siro si è registrato un altro record: la sinistra in massa si è dimessa, il PD di fatto cancellato. Ancora strano e debole il motivo. Biancheri è rimasto senza maggioranza, con la foglia di fico in mano, precipitato sull’orlo della minoranza, costretto a dimettersi? Quando mai. Sanremo è la città dell’azzardo. Se succede qualcosa ai piani alti del potere non è mai per caso. 99,9 su 100 si tratta di strategie, mosse ben calcolate da geni degli scacchi. Tutto questo baccanale, dicono i maliziosi, per preparare la poltrona di sindaco al forte assessore Donzella, noto anche come “flipper Massimo” per la sua naturalezza a cambiar bandiera (almeno 4) passando dalla Dc al PD e casacche varie con semplicità, senza far rumore, come i pesci rossi. Biancheri da questo blitz che ci guadagna? Riuscirà a plasmare, come da tempo si sussurra, un suo fedelissimo da lanciare come sindaco alle prossime elezioni? Oppure creerà una sua nuova maggioranza con eletti orfani di partiti da offrire poi a Roma al duo amico Calenda-Renzi e giocarsi la carta di un posto al Senato, al Parlamento, in Europa o qualche presidenza di prima classe? Insomma il sindaco Alberto dei fiori da questo strano scisma del PD sarà rafforzato o sarà ostaggio? Risposta alle prossime puntate. In attesa certifichiamo che gli aspiranti sindaci a Sanremo non mancano e sono all’opera. Chi? Ai già menzionati nomi di Alessandro Sindoni & C. delle settimane scorse, stanno crescendo i nomi dell’ingegnere Gianni Rolando, che aveva già tentato la scalata vinta poi da Borea. Si sussurra anche di una possibile intesa ed alleanza stretta proprio Sindoni-Rolando & C. per avere più chances. Anche Baggioli junior, dicunt, potrebbe essere l’unto da Berlusconi per sbancare Palazzo Bellevue. Pure Fratelli d’Italia ed il neo eletto senatore matuziano Gianni Berrino, con la presidente Giorgia Meloni, giustamente ci farebbero un pensierino con Luca Lombardi. Attenzione, attenzione: ci sarebbero altri tre nomi che starebbero raccogliendo inviti e potrebbero anche… farcela. Si tratta di tre manager, diversi, ma con credenziali: Donato Di Ponziano, già presidente del Casinò di Sanremo, notissimo nel mondo del golf, membro della F.I.G; Maurizio Zoccarato, già sindaco di Sanremo, noto imprenditore del settore auto; Giuseppe Argirò, già direttore dell’Unione Industriali di Imperia, manager con esperienze in grosse società a Roma, Genova, Aosta.
Caccia al sindaco. Chi arriverà alla poltrona ambita? Per dirla con il regista Sergio Leone chi sarà “il buono, il brutto, il cattivo”?