Prosegue l’iter per equiparare l’imposizione fiscale sulle pensioni dei lavoratori frontalieri che operavano in Francia e nel Principato di Monaco con quelli Svizzeri. A comunicarlo è l’assessore regionale ai Rapporti con i Lavoratori Frontalieri Marco Scajola. “A seguito della segnalazione di Roberto Parodi del FAI – spiega l’assessore regionale Marco Scajola – mi sono subito attivato con l’onorevole Ilaria Cavo affinché la situazione di disparità di imposizione fiscale tra i nostri pensionati frontalieri e quelli che operavano in Svizzera fosse portata all’attenzione del Governo e si potesse intervenire per la sua eliminazione”.
“La differenza è notevole – prosegue Scajola – infatti l’imposizione fiscale sulle pensioni dei frontalieri che lavoravano in Francia e a Monaco è del 23%, a fronte del 5% dei lavoratori che operavano in Svizzera. Ieri pomeriggio è stato fatto un passo in avanti per arrivare ad una tassazione equa: l’emendamento è tra quelli “segnalati”, che hanno passato una prima fase di selezione, per essere sottoposti alla Commissione di Bilancio della Camera. Un passaggio fondamentale ottenuto grazie al lavoro di squadra con l’onorevole Ilaria Cavo”.
Il segretario del FAI Roberto Parodi commenta: “Accolgo con soddisfazione questo primo passaggio che permetterà l’esame del emendamento in commissione bilancio. Faccio un appello a tutte le forze politiche e al governo affinché venga espresso un voto positivo. Si tratta di avere una equa imposizione fiscale, alla pari dei nostri colleghi frontalieri con la Svizzera. Una questione di parità di trattamento – conclude – senza alcuna sperequazione per chi ha lavorato una vita oltre frontiera”.