Ci siamo! Come piloti delle gare di Formula 1 gli aspiranti candidati a vincere non il titolo di campione del mondo ma le prossime elezioni comunali e l’ambita poltrona di sindaco di Sanremo hanno cominciato a scaldare i motori. Scendere in pista, uscire allo scoperto, tastare sornionamente l’umore della gente, tessere soprattutto in anticipo possibili alleanze, accordi, combine tra partiti, liste civiche, indipendenti. Insomma la corsa per governare Palazzo Bellevue, il Festival ed il Casinò è ufficialmente iniziata anche se, programmi , strategie, accordi e disaccordi tra leader, associazioni ed anche temerari convinti di essere “i migliori o i predestinati”, si danno da fare da tempo. Come sempre più o meno clandestinamente, per non scoprire le proprie carte all’avversario, illudendosi che “questa volta nessuno tradirà, nessuno parlerà neppure in sonno, neppure quando dorme”.
A differenza di Imperia, Ventimiglia, Bordighera e Vallecrosia, comuni dove si voterà già la prossima primavera/estate, a Sanremo, a meno che non accada qualche patatrac come nel passato e parecchi bisbigli diventino realtà, ci sarà un po’ più di tempo, si andrà infatti alle urne nel 2024.
Come consiglia il proverbio “chi ha tempo non aspetti tempo” all’ombra del campanile di San Siro, dalla Pigna a Santa Tecla, dal salotto di via Matteotti alle frazioni si è cominciato così ad azzardare pronostici, fare nomi, esprimere sentimenti. Sul taccuino del cronista per il momento confusione, scarso ottimismo, tanta delusione, poca speranza sia a livello nazionale che locale.
Chi sarà il successore del sindaco Alberto Biancheri, re dei ranuncoli? Ad alzare la grande bandiera dello starter elettorale ed accendere per primo le chiacchere pare sia stato un pezzo da 90 dell’attuale giunta di sinistra matuziana, l’avvocato Massimo Donzella, il potente assessore ai Lavori Pubblici. Non è un mistero che Donzella sin da bambino, dai tempi dell’oratorio e dell’azione cattolica amasse la politica e la Dc. E proprio all’ombra dello scudo crociato ha fatto per decenni carriera politica. Poi ha cominciato a cambiare casacca, fede, bandiera con la velocità del flipper. Una, due, tre, quattro volte, seguendo il vento che mutava, passando con disinvoltura da De Gasperi al centro, sino ad abbracciare, come l’amico e collega avvocato Andrea Gorlero, la sinistra, l’area Pd con relativi medaglie ed alti incarichi. Donzella, abile navigante, è rimasto sempre ai piani alti, nei posti di comando della pubblica amministrazione. Nel suo curriculum ci sono anche cariche e poltrone importanti al vertice del Palazzo della Provincia e non solo.
Secondo voci, il flipper Massimo da qualche settimana si diceva avesse iniziato col tastare il polso ai floricoltori. Al popolo del mercato di valle Armea avrebbe cominciato a parlare, prendendola un po’ da lontano, delle prossime elezioni comunali matuziane. Si dice anche che, sempre a Bussana nell’area dei coltivatori, di chi lavora e produce, a chi gli chiedeva perché nel 2024 non si candidasse lui a sindaco di Sanremo senza dirlo apertamente, forse per non esporsi troppo, per non correre il rischio poi alla vigilia di farsi nemici o prudentemente anche per evitare brutte figure in caso di bocciatura Donzella, con l’aria ed il sorriso curiale che gli appartengono, non avesse dato risposte nette, un “sì” o un “no”. Lo avrebbero fatto però i suoi occhi come accade tutte le volte che Donzella mette a segno qualche colpo, quando è soddisfatto, ottiene i risultati sperati, centra un bersaglio, vince una causa. Lo stesso sguardo, viso, sorriso che abbiamo visto quando è stato eletto alle ultime elezioni e Biancheri lo scelse e gli affidò uno tra i più importanti e delicati assessorati della città. È innegabile che a Donzella, amante della politica, ma forse di più ancora amministrare una città, fare il sindaco di Sanremo non gli dispiacerebbe. Alzi la mano chi direbbe di no.
A cancellare qualsiasi dubbio è stata una foto di Ester Moscato pubblicata sui social.
Ester era seduta a cena con la collega Simona Moraglia, due avvocati, l’ex vicesindaco ed assessore al Turismo Alessandro Sindoni e il collega anche lui consigliere comunale Paolo Masselli e quinto l’architetto e l’assessore Mauro Menozzi. Che cosa si sono detti? È stata analizzata una possibile alleanza Sindoni-Menozzi & Co? Chi farà il sindaco? Uno, una di loro o nessuno? Sono stati fatti altri nomi su cui convergere? Oppure, visto che c’è tempo, avranno parlato più banalmente di calcio, di chi vincerà il campionato mondiale in Qatar azzardando ed asserendo anche con coraggio blasfemo “pure l’Italia ha buone probabilità”.
Una cosa è certa: il gruppo Donzella, con il presidente del consiglio Alessandro Il Grande e l’avvocato Adriano Battistotti, presidente del Cda del Casinò municipale, rappresentano senza dubbio una forza, un potere politico e numerico non indifferente. Ad oggi, piaccia o no, sono i più forti. Altrimenti non si spiegherebbe perché lo stesso sindaco Alberto Biancheri nei confronti del club Donzella, a quel che si dice a Palazzo Bellevue, usi sempre guanti bianchi. Vedremo…