La consigliere comunale a Bordighera, Mara Lorenzi è intervenuta con una nota stampa sulla vaccinazione contro il Fuoco di Sant’Antonio.
“Una richiesta di informazioni presso l’ASL1 mi ha reso chiaro che nel contesto della sanità pubblica un’efficace vaccinazione degli anziani contro l’Herpes Zoster rimane un traguardo da conquistare. Affinché possa esserci attenzione tempestiva da parte degli organi decisionali regionali e nazionali, affidiamo un appello al prof. Giancarlo Icardi, Ordinario di Igiene presso l’Università di Genova, membro del gruppo di lavoro “Vaccini e Politiche Vaccinali” della Società Italiana di Igiene, e componente della Commissione Vaccini della Regione Liguria.
La vaccinazione protegge da sindromi dolorose. Chi ha più di 50 anni, ma soprattutto chi ne ha più di 65, e a maggior ragione chi ne ha più di 75 fa una scelta molto saggia se decide di vaccinarsi contro l’Herpes Zoster, popolarmente conosciuto come Fuoco di Sant’Antonio. Un vaccino efficace proteggerà dal rischio di sviluppare l’eruzione di vescicole cutanee dell’Herpes Zoster e le sue complicanze, tra cui la temuta nevralgia post-erpetica che può causare dolore per mesi o anni. L’Herpes Zoster rappresenta il “risveglio” del Virus Varicella-Zoster (VZV), che in quasi tutti ha causato nell’infanzia la varicella e che da allora si è insediato nei gangli nervosi, dove è stato mantenuto dormiente dal buon lavoro del nostro sistema immunitario. Nelle situazioni in cui il sistema immunitario si indebolisce a causa dell’età che avanza o di malattie o farmaci, aumenta il rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio e le sue complicanze.
Esiste un nuovo vaccino molto efficace, ma l’accesso è selettivo e limitato. Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale prescrive che la vaccinazione contro l’Herpes Zoster sia offerta ai soggetti con aumentato rischio a partire dai 18 anni di vita e “ai soggetti di 65 anni di età”. L’ASL1, come le ASL di altre Regioni, segue alla lettera l’indicazione del piano vaccinale, e offre gratuitamente la vaccinazione ai soggetti che stanno raggiungendo i 65 anni di età in questi ultimi anni (ad oggi sono stati chiamati i soggetti nati dal 1951 al 1957), somministrando, a partire dai nati nel 1956, quello che è attualmente il vaccino migliore: Shingrix, approvato dall’Ente regolatorio europeo nel 2017 ma disponibile in Italia dal 2021, prodotto di origine ricombinante e unito ad adiuvante per aumentare la risposta immunitaria, con efficacia stabile intorno al 98%.
Per le persone che hanno compiuto 65 anni un pò di anni fa è impossibile accedere al vaccino più efficace attraverso la sanità pubblica. Per le persone anziane che non hanno avuto finora l’opportunità di essere vaccinate o che sono state vaccinate anni fa con il vecchio tipo di vaccino (Zostavax) non c’è accesso a Shingrix attraverso l’ASL1, né gratuito né a pagamento. C’è solo l’opzione di Zostavax a pagamento. Che non sembra una scelta logica, perché Zostavax ha un’efficacia protettiva (50-60%) molto minore di Shingrix e perde quasi completamente la sua efficacia dopo circa 8 anni dalla sua somministrazione. Negli USA Zostavax non è più in commercio dal 2020. Perché dunque viene offerto un vaccino subottimale ad una popolazione che ha un’aspettativa di vita di decenni, durante i quali cresce il rischio di risveglio di VZV e di nevralgia posterpetica? Si dovrebbe invece investire sulla protezione più efficace e duratura.
I costi sono una considerazione perché la vaccinazione con Shingrix richiede 2 dosi e la differenza di prezzo rispetto a una dose di Zostavax è di qualche centinaia di Euro. Ma proprio per questo gli anziani devono potersi affidare alla sanità pubblica. Poiché il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale dovrà essere aggiornato a breve, e le Regioni e la Società Italiana di Igiene collaborano in questo impegno, affidiamo al prof. Icardi un appello a proporre, in Commissione Vaccini della Regione Liguria, di espandere la prevenzione gratuita dell’Herpes Zoster con vaccino Shingrix a tutte le persone anziane“.