“Resta chiuso solo il punto nascita e il Palasalute di Sanremo, mentre ad Imperia, e nel resto della Liguria tutto rimane funzionante. Perché non si è potuto fare lo stesso anche per Sanremo? Come mai non è stato presentato un piano complessivo di riorganizzazione, ma l’unica chiusura effettiva riguarda la nostra città? Il messaggio di Toti ai cittadini è questo: ancora una volta si va a sacrificare Sanremo come città più popolosa della provincia più piccola, per tutelare gli interessi dei centri forti della regione”, così intervengono il segretario del PD Sanremo, Maurizio Caridi e il consigliere regionale Enrico Ioculano.
“Ci auguriamo che le diverse forze politiche sanremesi siano solidali e spingano per l’effettiva realizzazione di un percorso di assistenza pre e post-parto per le mamme, nella città di Sanremo”, continuano. “Troppe volte si sono smantellati servizi ospedalieri in nome della promessa, poche volte mantenuta, che si sarebbero potenziati i servizi sul territorio: chiediamo quindi, vista la carenza di personale e il fatto che attualmente la nostra provincia può sostenere un solo punto nascita, questo debba essere Sanremo per una maggiore sicurezza del punto nascita, in quanto reparto nuovo e conseguentemente più adeguato al presidio, e in quanto sede baricentro della provincia considerando anche la maggiore popolazione del ponente ligure provinciale”.
“Invitiamo quindi il nostro sindaco Alberto Biancheri ad attivarsi affinché ciò possa avvenire nei tempi e nei modi dovuti ma in ogni caso certi e definiti, e che il presidente della Regione Toti si assuma le sue responsabilità, come aveva promesso nel novembre dello scorso anno quando aveva promesso a tutte le mamme liguri la riapertura di tutti i centri nascita. La realtà e che non ha mosso un dito per rilanciare davvero la riapertura dei punti nascita in Liguria e ne ha solo furbescamente rinviato la chiusura a dopo le elezioni politiche”, puntualizzano. “La Regione Liguria ha sottoscritto l’accordo Stato-Regioni che stabiliva per i punti nascita il tetto minimo di mille parti (con deroga fino a 500) come condizione per la loro sopravvivenza, per ragioni di sicurezza. Motivi a cui le mamme del ponente sono molto sensibili, per cui tendono a scegliere i medici e le strutture con cui instaurano un rapporto di fiducia, ed è per questo che da tempo molte mamme invece sono obbligate a fare molti chilometri per partire dell’estremo ponente e arrivare fino ad Imperia. Per ultimo non si può dimenticare la questione Palasalute ancora bloccato da questioni burocratiche, pronto ma non utilizzabile. Sono 2 anni che chiediamo chiarezza sul futuro del reparto nascite. Non è più il tempo di parole, vogliamo fatti concreti. Così come su quasi tutti i temi sanitari, l’amministrazione Toti tergiversa, manca le promesse, e intanto la nostra sanità va a rotoli. Il reparto nascite avrebbe dovuto riaprire mesi fa a Sanremo, ed è chiaro che non si possano più trovare scuse: si agisca”.
“Chiediamo quindi al presidente della Regione e al nuovo direttore generale del ASL1, delle risposte, dei fatti e delle soluzioni perché la campagna elettorale, e il tempo delle parole fini a se stesse è finito”, concludono Caridi e Ioculano.