Nell’ambito dei Martedì Letterari il 4 ottobre sarà al centro dell’incontro culturale alle ore 16.30 nel teatro dell’opera la figura di Eugenio Ghersi approfondita dal comandante Flavio Serafini e dal prof. David Bellatalla.
Flavio Serafini, direttore del Museo Navale Internazionale di Imperia ha curato l’opera: “Eugenio Ghersi. Un medico di Marina sulle vie del mondo” (CDL). Il prof. David Bellatalla ha scritto: “Il grande Viaggio. Lungo le carovane della via della seta” (Montura Editing).
Eugenio Ghersi
Nasce ad Oneglia il 14 luglio del 1904, il padre è farmacista, si iscrive a Medicina alla Regia Università di Torino e nel 1928 consegue la laurea. Ha tre passioni l’alpinismo, la fotografia e la voglia di conoscere il mondo. Frequenta il corso per Tenente medico all’Accademia Navale di Livorno e la Scuola di Sanità a Napoli e dopo l’imbarco sulla regia nave da battaglia Caio Duilio e sulla regia nave scuola Cristoforo Colombo, siamo nel 1931, è destinato sulla regia cannoniera Carlotto che si trovava in Cina e pattugliava il medio corso del fiume Yang-Tze-Kiang, il fiume Azzurro da Shangai alle gole del Yichang. A bordo oltre alla macchina fotografica ha una cinepresa con cui realizza apprezzati video.
Rientra in Patria nel 1932. Ghersi ha un amico e collega di Stato Maggiore cugino di Giuseppe Tucci e spesso i loro discorsi cadono sui viaggi del grande orientalista maceratese e sul prossimo obiettivo il Tibet occidentale. Incontrerà così Tucci, il colloquio è breve ma positivo “Si tenga pronto a partire, capitano Ghersi, presto, molto presto”. Dopo il viaggio in Tibet è destinato all’Ospedale Principale Marina Militare di La Spezia, poi nel 1935 il nuovo viaggio con Tucci nel Tibet.
Nel 1937 è destinato presso il Comando Superiore A.O.I. con incarichi presso l’Ambasciata Italiana a Gedda. Nel 1941 è imbarcato sulla regia nave ospedale Virgilio. Dopo l’8 settembre 1943 è destinato all’Ospedale Marina Militare di Venezia, nel 1953 è promosso colonnello. Dirigerà poi l’Ospedale Militare di La Spezia e lascerà, col grado di Maggior Generale, il servizio attivo nel 1967. Si spegne a La Spezia il 13 ottobre del 1997.
Flavio Serafini
Conterraneo di Ghersi ha avuto anche il privilegio di godere della sua amicizia e stima e di frequentarlo al tramonto della sua lunga esistenza. Raramente nella figura di un ufficiale di Marina si possono annoverare tante professionalità come quelle espresse da Eugenio Ghersi nella sua quarantennale carriera di uomo di mare e di medico.
Il comandante Flavio Serafini ha trascorso molti anni a bordo di navi mercantili e militari. Autore di diversi volumi storici sulla Marineria velica che hanno riscosso notevole successo anche all’estero, è stato Segretario della Sezione Italiana dell'”Amicale des Capitaines au Long Cours Cape Horniers” di S. Malo e dirige l’Unione Medaglie d’Oro di Lunga Navigazione Imperiesi. Fondatore e collaboratore di diversi sodalizi culturali, quale creatore ad Imperia del Museo Navale Internazionale, è stato insignito della Medaglia Internazionale al Merito Marittimo. Gli è stata recentemente dedicata la 32esima edizione del premio “Una vita dedicata al mare” da parte dell’Istituzione e della Accademia di Marina dei Cavalieri di Santo Stefano. È autore di una ventina di volumi tra i quali si ricordano: “La Città dei Marinai” (1978), “In vela sull’oceano” (1986), “A Band of Brothers” (1994), “Ponte di comando” (1995), “Uomini e Bastimenti Italiani di Capo Horn”(2004), “La flotta scomparsa”(2010), “Le formiche del mare” (2014).
Alcuni fra i vari riconoscimenti si ricordano: 1980: premio “Amico del mare”, 1997: 9° Premio del Mare “Città di Fiumicino”, 2004: Menzione Premio “Libro del Mare” (Casinò di Sanremo), 2005: Premio Regione Liguria per la Cultura, 2011: targa speciale de “La Nazione”, 2014: Premio “Una vita dedicata al Mare”.
David Bellatalla
Nato a La Spezia, vive e lavora tra Perth (Australia) e Ulan Bator in Mongolia. Antropologo, studioso di nomadismo, ricercatore, ha insegnato Antropologia Culturale in varie università del mondo. E’ membro del’Accademia delle Scienze della Mongolia e dell’Istituto di Studi Orientali. Nel 2013 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro della Croce Rossa della Mongolia; nel 2016 il Premio Paul Harris Fellow del Rotary International per le sue attività umanitarie in Mongolia; nel 2018 ha avuto il Premio Letterario Eugenio Montale con il volume “Sull’altopiano dell’Io sottile” ed ha ricevuto altri importanti riconoscimenti e premi internazionali per le sue attività accademiche, letterarie e per le opere umanitarie. Ha viaggiato, studiato, raccontato di popoli e minoranze etiche di tutto il mondo, realizzando documentari, mostre fotografiche ed articoli per riviste scientifiche e di settore.
Autore e coautore di vari volumi, dopo il 2007 ha scritto inoltre: “Eugenio Ghersi, un marinaio ligure in Tibet” (2008), “Mongolia, la terra degli inseguitori di nuvole” (2018), “Dietro la maschera del lupo” (2019), “Gli uomini renna” (2019), “Il grande viaggio lungo le carovane della via della seta”(2020) e “Alle origini della guarigione: sciamanesimo e neuroteologia” (2022).
“Eugenio Ghersi. Un medico di Marina sulle vie del mondo”
La storiografia militare si è recentemente occupata di Eugenio Ghersi in due volumi: “La storia e gli uomini del Corpo Sanitario della Marina Militare” (Ispettorato di Sanità della M.M. 2000) e “Gli uomini della Marina” (Ufficio Storico MM 2015). Quasi contemporaneamente, in ambito universitario, sono apparsi: “Eugenio Ghersi, un marinaio ligure in Tibet” (Sagep 2008) e “Eugenio Ghersi sull’Altipiano dell’Io Sottile” (Montura Editing 2016). Numerose le citazioni ed i riferimenti nelle opere del grande orientalista e tibetologo Giuseppe Tucci, degli studiosi del Museo Nazionale di Arte Orientale di Roma e di ricercatori italiani e stranieri. In precedenza infine, altre menzioni si scoprono nelle tre opere appassionate del col. medico Achille Talarico sulla storia della sanità marittima.
Mancava sul personaggio una biografia più articolata ed approfondita che potesse scandire la vita e la carriera dell’ammiraglio medico (“Generale”, come egli preferiva definirsi). Tale lacuna, sulla scorta della documentazione ancora disponibile, è stata in parte colmata dall’autore, suo conterraneo, che ha avuto anche il privilegio di godere della sua amicizia e stima e di frequentarlo al tramonto della sua lunga esistenza.
Raramente nella figura di un ufficiale di Marina si possono annoverare tante professionalità come quelle espresse da Eugenio Ghersi nella sua quarantennale carriera di uomo di mare e di medico. In pace ed in guerra, negli angoli più estremi e sperduti del mondo, Eugenio Ghersi ha onorato la Marina e l’Italia. Questo breve saggio intende onorarne la memoria. Il grande viaggio. Lungo le carovaniere della via della seta.
Il volume racconta e illustra, attraverso i viaggi compiuti dagli autori, degli aspetti culturali, artistici, storici e religiosi più significativi che evidenziano legami, contatti, scambi e interazioni sociali che ancora oggi, attraverso le testimonianze del passato e dei popoli che vivono su quei territori, stimolano la nostra riflessione verso una rilettura della storia della Via della Seta, quale prezioso “Patrimonio dell’Umanità”. Il lavoro ospita una serie di carte topografiche originali realizzate da Montura Maps e un prezioso contributo sulla storia della cartografica a cura di Roberto Bombarda. I proventi della vendita sono interamente devoluti al progetto umanitario Ger for Life in Mongolia, per aiutare le ragazze madri con bambini disabili.