Nella mattinata del 26 settembre nel carcere di Sanremo la Polizia Penitenziaria, stando alle dichiarazioni del Sappe, ha rinvenuto sostanza stupefacente che abilmente era stata occultata da un parente giunto nella sala colloqui, e nella giornata successiva veniva rinvenuto un telefono cellulare.
“Nel giro di pochi giorni sono ben 5 i telefoni rinvenuti e sequestrati nelle camere detentive ed è soltanto grazie all’intuito e alla professionalità del personale di Polizia Penitenziaria sanremese che senza mezzi idonei al rinvenimento è riuscito nella brillante operazione”, commenta il sindacato.
“Va ricordato che chiunque indebitamente procura a un detenuto un apparecchio telefonico o dispositivo idoneo alla comunicazione è punito sensi dell’Art. 391 ter del codice penale. Lo stesso articolo si applica anche al detenuto che indebitamente riceve e utilizza un apparecchio telefonico o altro dispositivo idoneo alla comunicazione. Introduzione del suddetto articolo è in vigore da ottobre 2020 e la norma prevede una pena da 1 a 4 anni di reclusione eppure”, afferma Vincenzo Tristaino vicesegretario regionale Sappe, “questo fenomeno pur essendo penalmente rilevante è in netta crescita in tutta Italia ed è evidente che l’utilizzo nella maggior parte dei casi da parte dei detenuti non è per parlare con i propri familiari ma lo è per altri tipi di comunicazione”.
“Da tempo – continua – il legislatore ha introdotto oltre alle chiamate ordinarie, ed ai colloqui in presenza per tutti i detenuti la possibilità di effettuare gratuitamente videochiamate mediante apparati messi a disposizione dall’amministrazione penitenziaria, con l’evidente fine di favorire le relazioni affettive. È un dato di esperienza che questi apparecchi telefonici illecitamente introdotti siano funzionali all’organizzazione di ulteriori traffici che si concretizzano nei costanti tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti ovvero ulteriori telefoni rinvenuti il più delle volte dal personale di Polizia costantemente impegnato sul fronte della prevenzione”.
“Plauso dunque alla Polizia penitenziaria di Sanremo che tra mille difficoltà ha condotto brillantemente le operazioni”, conclude.