La consigliere di minoranza Mara Lorenzi è intervenuta con una nota stampa sulla rotonda di Sant’Ampelio a Bordighera.
“In merito alla vertenza tra il Comune di Bordighera e la società Amarea sui locali sottostanti la rotonda di Sant’Ampelio, il tribunale di Imperia aveva incaricato un consulente tecnico d’ufficio (CTU) di rispondere a 6 quesiti o richieste. Nella risposta depositata in Tribunale l’1 agosto 2022, il CTU ha rilevato che i nuovi locali sono stati realizzati ad una quota di 35 cm inferiore rispetto a quelli precedenti; ed è pervenuto alla drastica conclusione che tale abbassamento ha comportato un maggior rischio idraulico con la conseguenza di non fruibilità dei locali commerciali. Non fruibilità rimediabile secondo il CTU con la parziale demolizione del belvedere in modo da alzare dei 35 cm. la quota dei locali. A costo per la città di euro 419.526,27.
Ci siamo chiesti come il CTU sia addivenuto all’infausta diagnosi di non fruibilità del bene. Dalla nostra lettura della relazione e confronto con consulenti legali, lo ha fatto ignorando misurazioni tecniche ampiamente disponibili, interpretando i riferimenti normativi in modo forzato e parziale, e non concedendo il sia pur minimo rilievo agli interventi di difesa della costa già posti in essere. Abbiamo sottoposto al Comune le argomentazioni in supporto della nostra lettura e le rendiamo pubbliche per ampliare l’informazione dei cittadini.
Il CTU sostiene che un abbassamento di 35 centimetri fa aumentare il rischio idraulico. Non importa che la struttura sia situata a +2.85 m sul livello del mare e la spiaggia a quota +2,93/3.42 mslm, livelli più alti di quelli calcolati per la totale risalita dell’onda sulla spiaggia (2.70 m nella relazione idraulico-marittima della Conferenza dei Servizi, e 2.51 e 2.55 m nei calcoli alternativi dell’Ing. Marvaldi, tecnico del Comune). Il CTU non presta attenzione ai dati esistenti e non fornisce dati alternativi.
Il CTU sostiene che la costruzione viola l’art. 65 del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico e così determina la “non fruibilità del bene”. L’art. 65 attiene a quegli interventi di consolidamento del territorio che nel salvaguardare da eventuali rischi per l’ambiente o pericoli per le attività insediate devono comunque tenere conto dei valori paesaggistici o di fruizione. Il CTU non specifica come tale norma sia violata dal fatto che i locali sottostanti la rotonda si trovino ad una quota di 35 cm più bassa dei precedenti, rimanendo d’altronde a livello di sicurezza idraulica.
In realtà l’obiettivo dell’art. 65 appare ampiamente soddisfatto dall’intervento di protezione della costa posto in essere dal Comune dopo l’eccezionale mareggiata di sud-est del 2018. L’erezione di una scogliera di grandi massi proprio a protezione del lato di levante della Rotonda, ha infatti consolidato la sicurezza della struttura, nel rispetto dei valori paesaggistici e di fruizione. Dunque la struttura attuale appare ben più sicura e con minore rischio idraulico rispetto alla struttura precedente, nonostante l’abbassamento dei 35 centimetri del pavimento. Il CTU non tiene in alcun conto tale nuova protezione.
Quanto al rimedio suggerito dal CTU di innalzare l’altezza dei locali previa demolizione quasi totale del Belvedere, riteniamo che non possa essere accolto per 3 motivi. Primo, perché grossolanamente sproporzionato al presunto difetto nella struttura. Secondo, perché l’attuale struttura ha corretto limitazioni della preesistente che, oltre ad essere obsoleta e degradata, era di dimensioni ed altezza esagerati rispetto al sito di ubicazione, compromettendo scorci paesaggistici di grande valore. Terzo, perché nel pieno rispetto dei luoghi di ospitalità situati nei locali sottostanti la rotonda e dei loro ruoli, l’interesse pubblico è dato dal Belvedere, non dai locali sottostanti”.