Cresce, come i funghi in autunno, l’ansia 5G. L’avvio dei lavori per due nuove installazioni nel comune di Sanremo, a Bussana e a San Bartolomeo, ha inondato la nostra redazione di segnalazioni, presunti abusi e grandi timori.
Stessa cosa era accaduta per l’antenna in via Bonmoschetto con, addirittura, la sospensione dei lavori da parte del Tar. Gli ambientalisti della domenica, non ce ne voglia chi ambientalista lo è davvero e con la A maiuscola, formano comitati di protesta inconsci che Iliad, ditta che sta provvedendo al montaggio di suddette antenne, è soltanto una delle aziende che sta passando al 5G nel nostro territorio e che quest’ultimo, da studi scientifici e non da bar, non causa alcun danno in più per l’uomo rispetto all’antenna del 3, 4G o di un semplice televisore.
In buona sostanza infatti il 5G produce sì una maggiore forza dei campi elettromagnetici ai quali siamo esposti, ma non tali da attraversare il corpo umano provocando malattie. Stessa cosa vale per gli animali perché chi parla di moria di volatili è in realtà caduto in una fake news ormai svelata da tempo simile a quella che voleva il 5G come base per i vaccini anti covid.
C’è da giurare che la maggioranza delle persone che oggi si lamenta davanti al progresso è la stessa che fino a ieri imprecava per un gol in ritardo, un blocco della linea durante la serie cult del momento o nell’invio di un file lavorativo. Figli di chi preferiva la candela alla lampadina e la carrozza all’automobile. La realtà è che finché le antenne sono quelle degli altri tutto è lecito, quando invece si avvicinano alla propria casa scatta la protesta.
Invitiamo chi ha realmente timori a informarsi meglio distaccandosi da chi si mette il vestito da antiprogressista per proprio interesse personale.