Il consigliere comunale di opposizione a Bordighera, Giuseppe Trucchi, interviene con una nota stampa sull’ospedale Saint Charles.
“Con l’inizio della stagione balneare è calata una cortina di silenzio sul destino dell’ospedale di Bordighera. Non si sa più nulla circa la procedura di privatizzazione e non è chiaro quale sia il percorso che la Regione voglia seguire per rivitalizzare un presidio che ha perso negli ultimi 2 anni 140 operatori e numerosi servizi.
Nel frattempo la Regione ha deciso di sistemare la Casa della Salute presso una struttura ancora completamente da realizzare a Ventimiglia con un costo di almeno 5 milioni di euro e una attesa minima di tre anni, trascurando la possibilità offerta dal Palasalute del S. Charles già pronto immediatamente e senza spesa.
Volendo evitare un atteggiamento di sola protesta parto dalle considerazioni appena espresse per avanzare alcune critiche costruttive e propositive.
- Si definisca in tempi brevissimi la vicenda dell’Ospedale S. Charles. Se, come appare ormai evidente, non si riesce a sostenere l’originario bando di privatizzazione si proceda a ritirarlo e a programmare una ipotesi di gestione pubblico privata dell’Ospedale che preveda la sistemazione di tutti i servizi territoriali compresa Casa della Salute a gestione pubblica e la attivazione di alcuni servizi a gestione privata presso il corpo centrale dell’Ospedale tramite apposito nuovo Bando Regionale. Tali servizi potrebbero essere a titolo indicativo una Fisiatria di eccellenza ortopedica, neurologica, cardiologica. respiratoria, alcuni reparti di Chirurgia tipo ortopedia, oculistica, vascolare day surgery e ovviamente un Punto di Primo Intervento ben organizzato H24. In Piemonte esistono numerosi buoni centri privati accreditati e convenzionati che forniscono simili prestazioni.
- Si indichi una strada finalmente precisa e circostanziata circa la realizzazione dell’ospedale nuovo di Taggia con tempistiche e finanziamenti certi. Si parla di questa realizzazione da quasi 20 anni con costi che lievitano, con molte promesse, ma con pochissime certezze. Se questa strada non è percorribile allora si cerchino strade alternative senza rimanere altri anni in un limbo incerto.
- Si metta mano alla piaga delle liste d’attesa non tramite un numero verde che poco risolve ma con interventi sostanziali. Come molti hanno già detto si potrebbe pensare a consentire l’accesso alla libera professione con il solo pagamento del ticket (ovviamente della quota restante dovrà farsi carico la Regione) oppure, vista la scelta dell’attuale Governo Regionale di istituire ALISA come Azienda di fatto Regionale pensare a trasferimenti plurisettimanali di specialisti da altre ASL Regionali per svolgere pacchetti di visite, ovviamente remunerati con le stesse tariffe con le quali paghiamo le cooperative già attive nel nostro territorio.
- La Regione si attivi immediatamente con Università e Ministeri per aumentare il numero degli iscritti ai Corsi di Laurea in Medicina e in Scienze Infermieristiche e le borse di studio per accessi alle scuole di specialità.
- In accordo con gli enti locali si studino strategie di facilitazione per incentivare i giovani medici generalisti a scegliere il territorio della nostra Provincia gravemente penalizzato dalle comunicazioni stradali e ferroviarie.
Noi proseguiremo la nostra battaglia con la massima attenzione a difesa del nostro territorio controllando puntigliosamente ogni atto della Regione”.