A seguito di un incontro tra il Comune di Bordighera e lo Studio Legale Piciocchi, volto ad analizzare le prospettive aperte dalla recente sentenza della Corte di Giustizia Europea in merito alle condizioni per il conferimento alla società Rivieracqua del patrimonio idrico integrato, oggi è stata revocata l’ordinanza sindacale che imponeva alla stessa Rivieracqua di acquisire l’acquedotto cittadino.
La pronuncia della Corte ha infatti profondamente mutato il quadro normativo di riferimento in materia di affidamento in house, rilevando che il proprietario delle reti può essere obbligato ad entrare nella gestione consortile solo se viene messo in condizione di poter effettuare gli stessi controlli che esercita nella gestione in economia (cosiddetto “controllo analogo”).
“In attesa di una valutazione risolutiva sulla sentenza della Corte di Giustizia Europea e di un confronto con la società consortile, desidero ribadire che agiremo sempre con l’obiettivo di garantire massima tutela per il nostro personale e per le nostre infrastrutture”, ha commentato il sindaco Vittorio Ingenito. “Se non saremo più obbligati al conferimento, ci impegneremo a migliorare ulteriormente la gestione diretta. Se invece saremo costretti a cedere il nostro patrimonio, metteremo comunque in atto in modo puntuale tutti gli strumenti consentiti dal “controllo analogo” su ogni aspetto della gestione di Rivieracqua, compresi i fatti pregressi di una mala gestio che hanno portato ad un debito di 56.000.000 di euro. Ritengo inaccettabile che i cittadini di Bordighera debbano assumere su di sé oneri che non hanno in alcun modo contribuito a costituire e a tal proposito valuteremo la legittimità di una tariffa comprensoriale (di cui ancora oggi non abbiamo notizia) destinata a coprire non solo consumi ed investimenti ma anche debiti causati da una precedente gestione che, nonostante abbia comunque imposto a molti comuni l’onere delle spese straordinarie, in pochi anni ha maturato oltre 50.000.000 di euro di passività”.