La consigliere comunale d’opposizione a Bordighera, Mara Lorenzi interviene con una nota stampa, di seguito riportata, sulla prenotazione di visite specialistiche in Asl1.
“Qualche giorno fa all’ospedale di Bordighera sono stata testimone della frustrazione e amarezza di un cittadino che si era appena sentito dire dall’Ufficio Prenotazioni che né la visita cardiologica né quella oculistica richieste dal suo medico di famiglia potevano essere prenotate. Le richieste erano più che appropriate per un paziente con diabete in terapia insulinica, cardiopatia ischemica e recente intervento sulle coronarie. E apparentemente non era il primo tentativo di prenotare quelle visite. Intorno alle espressioni di frustrazione di quel paziente si è formato un gruppetto di persone che hanno aggiunto le loro personali esperienze dello stesso tipo.
Da una parte, il problema è cronico, ha radici profonde, e non è certo espressione di cattiva volontà dell’ASL. Nella seduta del consiglio regionale del 10 maggio 2022, il consigliere Enrico Ioculano aveva presentato un’interpellanza proprio sull’impossibilità di prenotare una visita cardiologica in ASL1. Il presidente della giunta regionale con delega alla Sanità Giovanni Toti aveva risposto sottolineando le difficoltà oggettive legate alla carenza di cardiologi. Personalmente sono al corrente da anni della carenza in ASL1 di medici oculisti, carenza che impedisce una razionale organizzazione del servizio e dispiegamento degli specialisti sul territorio. Inoltre il problema non riguarda solo la Cardiologia e l’Oculistica.
Dall’altra parte il problema si scontra con due realtà indiscutibili. Primo, il diritto del cittadino alle cure e al rispetto del suo tempo. Il cittadino conta sul Sistema Sanitario Nazionale e non deve essere costretto a spendere giorni e settimane nel tentare di fare una prenotazione. Secondo, il diritto-dovere del medico di disegnare un percorso di diagnosi e cura e di basare la sua responsabilità nei confronti del paziente sull’implementazione di tale percorso. Se manca il tempestivo apporto dello specialista, come procedere? La risposta è inevitabilmente il ricorso agli specialisti privati. Ma se diventa necessità, il ricorso alla medicina privata smantella di fatto il Sistema Sanitario Nazionale. Un’evenienza questa da prevenire ad ogni costo.
Il problema deve essere affrontato con urgenza. Nell’immediato ci vorrà qualche tipo di sforzo dei vari servizi specialistici per non negare prenotazioni. Qualora non sia possibile per il paziente accedere ad una visita specialistica ambulatoriale secondo i criteri di urgenza previsti dalla normativa, l’ASL dovrebbe farsi carico di permettere l’accesso allo specialista in libera professione intramuraria al semplice costo del ticket.
Per aumentare il numero di specialisti nell’ASL1 saranno necessari una configurazione mirata dei concorsi, e finalmente un accordo tra Regione e Università perchè specializzandi quasi completamente formati possano fare rotazioni nei nostri ambulatori. Intanto, per ridurre il carico di richieste di visite specialistiche, sarà utile incentivare una maggior indipendenza dei medici di medicina generale nel completare approfondimenti diagnostici, e offrire loro un soddisfacente sistema di consulenze via telemedicina.
Ho portato questi problemi all’attenzione del direttore generale dell’ASL1 che mi ha assicurata di volerli affrontare immediatamente e di aver previsto a tal fine incontri con diversi primari. Speriamo in buoni sviluppi”.