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I Carabinieri della Compagnia di Ventimiglia e la Polizia di Stato hanno eseguito una misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale per i minorenni di Genova nei confronti di due persone che nel marzo scorso furono sorprese nella zona delle Gianchette a bordo di due veicoli risultati rubati. Un mezzo fu fermato subito, mentre il secondo venne rinvenuto in Piazza Costituente: in quell’occasione un conducente, nel tentativo di allontanarsi, urtò un Carabiniere del Nucleo Operativo e Radiomobile, procurandogli una contusione alla gamba e danneggiò il veicolo di servizio, interposto sulla via di uscita dal parcheggio.

I due, datisi inizialmente alla fuga, furono rintracciati e riconosciuti in brevissimo tempo, attraverso uno sforzo corale condiviso tra le forze di polizia impegnate nel controllo del territorio.

Il Magistrato ha disposto che siano collocati in comunità, dove sono stati trasferiti e vi permarranno per l’avviamento delle “opportune attività di sostegno e controllo in collaborazione con gli altri Enti preposti”, a meno che non intercorrano “gravi e ripetute violazioni delle prescrizioni imposte o allontanamento”, nel qual caso potrà essere disposta la custodia in carcere.

La vicenda aveva suscitato particolare clamore nell’opinione pubblica intemelia e molti messaggi di solidarietà erano giunti all’Arma da parte della collettività.

L’attività che i Carabinieri svolgono nell’ambito dei progetti di “Educazione alla legalità” negli istituti scolastici di ogni ordine e grado della provincia talvolta pone i militari di fronte a domande che lasciano trasparire un mal riposto senso di impunità, che sembra permeare alcuni giovani, convinti che fino alla maggiore età non vi sia alcuna sanzione o che, al limite, essa possa essere pagata dai genitori. I fatti di oggi testimoniano il contrario: pur nella consapevolezza che il primo dovere di tutte le Istituzioni è quello di educare i cittadini del domani e che, soprattutto, tra le misure correttive previste dall’ordinamento, quella cautelare detentiva o para-detentiva debba essere l’extrema ratio nei peculiari procedimenti penali, essa non è esclusa. Ma, come ha precisato il Giudice nell’ordinanza, le condotte poste in essere sono connotate dal “totale disprezzo per i diritti altrui”, evidenziando “l’intensità della devianza degli indagati” e la misura imposta è ritenuta conforme ai parametri di legge.

In provincia, ultimamente, sono diversi i segnali che dovrebbero far intendere che il confine tra la “bravata” e il reato è netto e ben definito: l’Arma ricorda l’esito della vicenda per i danneggiamenti e i furti sui veicoli perpetrati a marzo a Imperia, nella zona di Spianata Borgo Peri, in cui i quattro presunti autori, maggiorenni, sono costretti agli arresti domiciliari.