“Sono 131.825 i liguri over 80 che, dopo l’ok dell’Ema e dell’Aifa, ed avendo già ricevuto tre dosi di vaccino, potranno ricevere la quarta dose prevista per chi ha compiuto 80 anni di età, oltre che per gli ospiti delle Rsa e per le categorie a rischio con elevata fragilità. Ad oggi invece la popolazione totale che ha già ricevuto tre dosi si attesta a 85,30% mentre sono 620 le quarte dosi somministrate agli immunodepressi. Quelli invece che hanno deciso di optare per Novavax per effettuare la prima dose sono 1.563 e 888 le prenotazioni. In totale nella popolazione over 12 i liguri che sono stati vaccinati almeno con una dose sono 1.256.875. Intanto la circolazione del virus in Liguria continua ad essere sostenuta ma non si registrano pressioni nei nostri Pronto Soccorso, anzi la tendenza è quella di una diminuzione costante degli accessi. Per questo dobbiamo dire grazie alla campagna vaccinale a cui ha aderito ormai più del 90% dei liguri, mettendoci al riparo dalle forme più gravi della malattia”. Così il presidente di Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti in merito alla circolazione del virus e all’andamento della campagna vaccinale in Liguria.
“Il quadro epidemiologico – spiega il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi – è stabile da 5 settimane con costante numero di ingressi in ospedale (circa 30 al giorno) e malati nei reparti d’area medica. L’Rt è infatti stabilmente prossimo a 1. Rispetto al quadro nazionale, la nostra regione mostra valori di pressione ospedaliera vicini al dato complessivo italiano, con l’indicatore di occupazione delle terapie intensive inferiore a quello nazionale”.
“Nelle ultime settimane la situazione è stata molto tranquilla – aggiunge Matteo Bassetti, responsabile Dipartimento interaziendale regionale di Malattie Infettive e direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico – senza pressione Covid sui Pronto Soccorso. Continuano ad esserci dei ricoverati in ospedale, di cui pochissimi con forme di broncopolmonite; la maggior parte sono soggetti che presentano una positività al tampone ma problemi diversi, anche di tipo infettivologico, non legati al Covid. Nell’ultima settimana abbiamo registrato un solo ricoverato grave; si tratta di un signore di 71 anni non vaccinato, che è stato poi trasferito in terapia intensiva intubato. La situazione resta tranquilla, prova del fatto che la protezione vaccinale ci consente di avere molti contagi ma non altrettanti ricoveri, ma soprattutto di non avere altrettanti ricoveri per le forme gravi. Oggi il rapporto tra persone con forme gravi o di polmonite rispetto a chi invece presenta un tampone positivo e un quadro diverso dal Covid è di circa 8 a 2. Ciò significa che: l’80% sono ricoveri di persone che hanno problematiche diverse dal Covid e un 20% sono ricoveri di persone che hanno segni e sintomi da Covid. La situazione si mantiene pertanto stabile e con ospedali che, nonostante l’elevata circolazione del virus, respirano per quanto riguarda la situazione Covid. Abbiamo inoltre continuato ad utilizzare in maniera importante, vista l’elevata circolazione virale, i farmaci a nostra disposizione, come gli antivirali orali, sia Molnupiravir che Paxlovid, con una media di circa 20-25 prescrizioni alla settimana di questi farmaci che, lo ricordiamo, servono in soggetti con tampone positivo, nelle primissime fasi della malattia, che abbiano degli importanti fattori di rischio per evolvere verso forme gravi. In conclusione: quella che si registra è una situazione di continua e costante poca pressione sugli ospedali, prova ne è che i vaccini stanno ampiamente funzionando”.
“La circolazione virale con le nuove varianti è sempre sostenuta – conclude Angelo Gratarola, responsabile Dipartimento interaziendale regionale di emergenza-urgenza e direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Policlinico San Martino. – Nonostante ciò, la pressione sugli ospedali rimane stabile da tempo con la tendenza alla diminuzione. I quadri clinici dei pazienti ricoverati sono molto più lievi e quindi profondamente diversi rispetto a quelli conosciuti nelle prime ondate, ovvero in epoca pre-vaccinale. Questo si evince da due elementi: le terapie intensive sono ormai da tempo sotto i 10 ricoverati in tutta la Regione, con pazienti critici in presenza di positività Covid senza quadri polmonari tipici della malattia. Le stesse osservazioni possono essere fatte nella media intensità, in cui sono pressoché assenti le polmoniti Covid se non in rari casi di pazienti non vaccinati, mentre la restante parte dei pazienti presenta quadri clinici correlati al peggioramento di patologie croniche pregresse, in presenza di semplice positività al test”.