Sono stati più di 60 gli ambulanti che hanno confermato la presenza nonostante le condizioni meteo svantaggiose, 12 i track street food che sono stati letteralmente presi d’assalto in piazza Aurora dai numerosi visitatori, tanto da finire gli approvvigionamenti nel corso della giornata di domenica. Quasi 70 espositori hanno riempito l’area enogastronomica di piazza Magnolie, portando prodotti di eccellenza locale come il frantoio Ardoino, Au Riva, Luppolio e il Frantoio Saguato o l’aglio di Vessalico presidio Slow Food di Marini. Non sono mancati i prodotti tipici toscani de I Salumi del Cappellaio, la pasta fresca emiliana de Il Cappelletto Matto e i sempre apprezzati salumi e formaggi piemontesi, insieme alle tipicità di Monviso, Tirolo, Puglia e Sicilia.
L’edizione appena conclusa della Fiera della Candelora è stata un’edizione ostinata, ma seria. Soddisfatto l’assessore al commercio Davide Salerno: “La Fiera della Candelora, ancorché posticipata di due mesi, è stata la prima manifestazione post pandemia e nonostante il tempo incerto, l’affluenza è stata decisamente alta, specialmente nella giornata di domenica. Si è trattato di un evento importante per la fase di ripartenza, dal quale ha tratto beneficio tutto il tessuto economico locale. Ringrazio tutti gli organizzatori coinvolti e i colleghi che hanno reso possibile la buona riuscita della Fiera”.
I dati registrati in questa edizione rivelano che l’emergenza Covid non è stata del tutto superata: alcuni espositori sono stati infatti costretti a rinunciare alla partecipazione perché in quarantena. Altri hanno avuto problemi legati alle condizioni meteo avverse e gli allevatori avicoli piemontesi non hanno avuto modo di partecipare con i propri animali, per via dell’aviaria. Ma nonostante tutto la Fiera della Candelora ha contato una grande affluenza di turisti e residenti che hanno rispettato la tradizione della visita in Fiera. Anche quest’anno si è svolto il Battesimo della sella con Gli amici del Cavallo di Diano Marina e l’asinella Margherita, dell’asineria del Ciapà, ha come sempre avuto molto successo tra i più piccoli, così come uccellini, coniglietti, ricci africani, pesci, criceti, cincillà e petauri dello zucchero.
Gli artigiani di Animagramma hanno colorato il sagrato del Santuario con opere di ingegno e manufatti realizzati a mano; inoltre quadri dipinti su velluto, oggetti lavorati in cuoio e metallo, e libri illustrati. Non sono mancati i numerosi hobbisti, locali e non, con calamite e oggettistica in legno personalizzata sul momento, bigiotteria fatta a mano, gessetti profumati e quadretti realizzati con sassolini da Monica Brugnera. Presenti in fiera piante grasse di ogni dimensione o tipo, e i micromondi green di Serena Barutto, con il suo stand ricco di terrarium (ecosistemi viventi e autosufficienti) e piante coltivate secondo l’arte giapponese kokedama.
Una dozzina di ragazzi dell’associazione Lecste sono stati impegnati insieme all’associazione Ager Ligusticus nella rievocazione storica che ha raccontato l’antico popolo ligure e la tradizionale celebrazione della Candelora. Nelle due giornate della Fiera hanno predisposto un accampamento nell’Uliveto della Rovere, dove hanno realizzato vari laboratori tra cui cucina storica: preparazione del formaggio, il convivio al tempo dei liguri, celti e romani, racconti intorno al falò, dimostrazioni di tessitura e tintura, preparazione della pece nemeturica, dimostrazione sull’utilizzo della groma, decorazione degli scudi e dimostrazioni su tecniche di battaglia e sull’utilizzo delle armi. Due mini-conferenze hanno completato il quadro storico, concentrandosi sulla celebrazione della Candelora, che si festeggia normalmente i primi giorni di febbraio, periodo in cui in antichità cadeva la celebrazione dell’Imbolc, una delle più importanti festività celtiche con cui i Liguri antichi hanno avuto forti contatti e influenze.
Nel cortile delle scuole elementari, lo stand dedicato al progetto “Bridges of Culture between the Faculty of Philology of Vilnius University and Liguria”, ha ricevuto la visita di diverse associazioni culturali locali oltre a quella di numerose famiglie incuriosite dalla cultura lituana. Hanno partecipato sia il dipartimento di Linguistica e Letteratura italiana dell’Università di Vilnius sia il centro di baltistica presso l’Istituto di Lingue e Letterature slave dell’Università di Berna con le mostre fotografiche “Volti di Liguria” di Vytautas Kardelis e “Sensazioni di Liguria” di Justina Ramanauskiene organizzate in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a Vilnius. Il progetto è stato seguito dal Consigliere delegato alla Cultura Lorenzo Ansaldo.