Per il 2022 Triora punta tutto sui fondi Pnrr, occasione ghiotta per tutte le piccole realtà per portare avanti progetti e idee difficilmente finanziabili altrimenti.
“Partecipiamo al bando della cultura assieme ai Comuni di Taggia, Castellaro, Riva Ligure, Montalto Carpasio, Molini di Triora e Badalucco, in accordo per gli interventi di rigenerazione urbana – ci spiega il sindaco Massimo Di Fazio. – Triora lavora tanto sui bandi per portare più opportunità possibili sul territorio. Abbiamo istituito il museo diffuso, e ciò vuol dire che non andremo solo a investire sui musei presenti ma anche su tutto il centro storico e il paesaggio”.
Ad aprile il MES, Museo Etnostorico della Stregoneria, riaprirà con una nuova veste ed un nuovo ingresso nella piazza principale del borgo, ma l’idea è appunto quella di valicarne le mura per diffonderlo a tutti i poli culturali del comune: “Tutta la cultura presente dovrà essere disponibile e visitabile dai turisti, dalle chiese alle frazioni ricche di storia come Realdo. Un mio sogno è quello di poter ricostruire le sette porte di Triora, accessi importantissimi distrutti che ridarebbero al borgo un fascino ed integrità storiche perduto”.
Torniamo a parlare della crisi tra Triora e Parco delle Alpi Liguri, dove si era evidenziata la problematica che non tutti i sette comuni fossero rappresentati nel consiglio, tra i quali la stessa Triora: un mese fa l’invito al presidente Alessandro Alessandri al dialogo per un chiarimento sulla situazione: “Nessuna novità, anzi. Non credo sia una sua volontà risolvere questo problema lasciando cadere la situazione”.
Triora, nei suoi territori comunali, vanta ben il 36% dell’estensione dell’area protetta del parco, oltre ad esserne il cuore geografico: “Sono stati stanziati 45.000 euro per la pulizia e il ripristino dei sentieri, ma sono ripartiti equamente tra tutti i comuni. Un comune che ha il 5% del territorio nel parco non può ricevere gli stessi miei fondi, andrebbero distribuiti con la percentuale calcolata in base al numero di sentieri presenti. Questo è un segno di lontananza dal territorio, il presidente non si confronta con tutti gli enti. Anzi, lui stesso ha detto che nei consigli avrebbe invitato tutti i comuni, anche quelli senza rappresentanza, ma così ancora non è stato”.