Lunedì si festeggia San Valentino, tra tre settimane arriva la Festa della Donna e a maggio la Festa della Mamma. Tre occasioni per omaggiare con un fiore, il più classico e semplice regalo da offrire, le donne di ogni età.
Poi, se il fiore è di Sanremo risulta ancora più gradito dopo che quindici milioni di italiani hanno visto ‘sfilare’ sul palco dell’Ariston una lunghissima serie di bouquet floreali, elargiti a piene mani da Amadeus ai suoi numerosi ospiti, quasi sempre senza distinzione di genere.
Chiuso il sipario del Festival, nell’immediata vigilia della festa degli innamorati, siamo andati nel Mercato dei fiori di Valle Armea dove transita la stragrande maggioranza del prodotto simbolo di Sanremo, la Città dei Fiori.
“Stiamo vivendo un buon momento anche grazie alla promozione che ci ha garantito Amadeus nel Festival più seguito del nuovo millennio”, dice Franco Barbagelata direttore del Mercato Fiori.
“Queste sono le ultime ore di contrattazioni relative alle vendite per San Valentino. Noi siamo maggiormente improntati per l’esportazione che sta offrendo incrementi significativi ma direi che Italia ed estero si equivalgono e riguardo il mercato interno sembra si possa parlare di consolidamento del trend positivo che era già evidente lo scorso anno. Confermo che stiamo vivendo un buon momento”.
Tra meno di un mese arriva la Festa della Donna che porta al top la vendita della mimosa. Con questo clima è fiorita prima, forse troppo presto?
“No, per i professionisti è un bene che la mimosa fiorisca molto prima dell’8 marzo – spiega – perché si ha tempo per prepararla bene, confezionarla a modo e pulirla a fondo e poterla così conservare sino al momento giusto e proporla come prodotto di eccellenza. Al momento il trend è di generale conferma del prezzo dell’anno scorso ma con un leggero rialzo anche se poi molto dipenderà dalle condizioni climatiche degli ultimi giorni”.
A proposito di clima, stiamo ancora vivendo un lungo periodo di siccità.
“Per noi sta iniziando a diventare un problema e tutte le aziende guardano con apprensione al futuro ben sapendo che queste situazioni sono foriere poi di violenti fenomeni meteo che non hanno mai fatto bene a chi coltiva la terra”.
“Un problema che ha quasi travolto il nostro comparto è quello del caro-energia che ha comportato aumenti non solo per l’utilizzo di gas ed energia elettrica nelle aziende ma anche aumenti del costo di sacchetti di plastica, i vasetti per le piante, i concimi, un insieme che mediamente ha fatto crescere i costi aziendali del nostro settore tra il 30 e il 40%”.
Se aumentano i costi di produzione, aumentano di pari passo i prezzi praticati ai consumatori?
“Purtroppo non sempre si riesce ad applicare questa pur semplice considerazione – conclude Barbagelata – spesso invece questi costi in più vanno a ridurre il margine di guadagno dei floricoltori e anche della filiera”.