Quasi tutti i settori economici sono stati toccati e si sono evoluti con il lungo periodo pandemico del covid che, tra lockdown, restrizioni e paure ha cambiato in tutti noi tante azioni del quotidiano.
Non esente da tutto ciò è stato anche il mercato videoludico: i videogiochi sono oramai divenuti un affare di vendita relegato solo all’acquisto online, possibile da casa comodamente oltre che l’unico modo possibile in tempi di chiusure. A pagarne lo scotto è stato ovviamente tutto il mondo della vendita in negozio, dalla grande distribuzione fino ai piccoli commercianti sui quali come sempre il peso del cambiamento pesa di più.
Ne abbiamo parlato con Walter De Robbio che da più di vent’anni in provincia si occupa del settore, prima a Sanremo e ora ad Arma di Taggia: “L’anno scorso l’operazione cashback aveva un po’ riportato i clienti ad acquistare, ma quest’anno è davvero dura – commenta in un periodo, quello natalizio, che dovrebbe essere il periodo d’oro della vendita dei videogiochi – gli acquisti vanno a rilento non solo per la concorrenza dell’online, ma anche perché fisicamente non ci sono console da vendere. i grandi colossi di Sony e Microsoft non riescono a produrle per una mancanza di componenti che sta affliggendo anche il mercato automobilistico e quello elettronico in generale. Una crisi che va ad aggravare un’altra crisi”.
Con Walter abbiamo anche parlato di come oggi siano cambiati i gusti dei giocatori: “Se i giocatori di “vecchia generazione” preferiscono avventure con una storia profonda e coinvolgente, i più giovani sono abituati al mondo dei giochi free to play da cellulare. Non comprano più i videogiochi, ma crediti per personalizzare il loro aspetto in gioco. Non si cerca più l’immedesimazione nella storia, il gusto di tutti è livellato in base all’apparenza ricercata, oltre che sul social, anche nel gioco”.
Da un mondo di nicchia fino a 20 anni fa, i videogiochi oggi sono diventati quindi alla portata di tutti e specchio della società: storie appassionanti e immersive alla pari di film e serie tv per alcuni, costola del mondo social per altri.