Interviene il sindaco Scullino dopo la sospensione per 17 giorni della licenza di un locale di Ventimiglia. “Benissimo ha fatto il Questore, dott. Giuseppe Felice Peritore, che ha applicato giustamente la legge. Ho già chiesto ai miei uffici di verificare cosa può fare il sindaco di conseguenza e se è possibile giungere alla revoca della licenza, adesso basta, i locali che non si adegueranno immediatamente saranno certamente attenzionati. I cittadini sono stanchi. Abbiamo avviato il tempo della tolleranza zero verso gli atti violenti, l’ubriachezza molesta, i disordini e il degrado e massima solidarietà alle Forze dell’Ordine da parte dell’Amministrazione comunale. Il Questore ha giustamente sospeso la licenza di un locale in Ventimiglia, peraltro recidivo perché aveva già avuto in precedenza altre due sospensioni. La sospensione è giunta dopo l’ottimo lavoro in precedenza eseguito da parte del Commissariato di Polizia e dei Carabinieri di Ventimiglia”.
“Prima che inizino i commenti – continua – senza conoscere i fatti, dobbiamo prendere atto che il provvedimento è ampiamente motivato dal fatto che il pubblico esercizio in questione è stato considerato con persistenti caratteristiche di pericolosità sociale, non solo perché ritrovo non occasionale di pregiudicati (per numerose e diverse gravissime violazioni penali), ma anche perché pare attenzionato dalle Forze dell’Ordine per episodi di violenza, molestie, disordini e ubriachezza violenta degli avventori. Ci giungevano continue lamentele dagli abitanti della zona, che si sentivano in pericolo e che non potevano uscire di casa perché impauriti e minacciati dagli atteggiamenti aggressivi degli avventori. Nessuna collaborazione, se non in direzione contraria, da parte del gestore il locale”.
È stato applicato correttamente l’art. 100 del TULPS che dispone: “Oltre i casi indicati dalla legge, il questore può sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”.