Non era ancora sorto il sole sulla Val Nervia quando i Carabinieri della Compagnia di Ventimiglia hanno bussato alla porta di 3 persone per notificare loro un provvedimento cautelare che ha portato altrettanti individui di origine albanese al carcere di Sanremo e Imperia, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di cocaina.
Così si è conclusa l’indagine denominata “Isola di White”, nome scelto coniugando il luogo teatro dell’operazione (Isolabona, appunto) e il tipico colore della sostanza d’abuso citata, che ha visto tutti i militari della Compagnia intemelia impegnati dallo scorso inverno nel paese, dove erano stati rilevati “movimenti” che poco avevano a che fare col quotidiano della piccola comunità dell’entroterra.
Da qui, in modo discreto, i militari del Nucleo Operativo e delle Stazioni di Pigna e Dolceacqua hanno iniziato la raccolta degli elementi che hanno portato all’esito odierno: l’identificazione degli acquirenti, il rilevamento di targhe, i servizi di osservazione discreta eseguiti in un contesto ambientale strutturalmente difficoltoso e, non ultimo, alcuni sequestri di riscontro, riferiti puntualmente alla Procura della Repubblica che ha costantemente diretto, seguito e coordinato le indagini, hanno consentito all’Autorità giudiziaria di chiedere al Giudice per le Indagini Preliminari il provvedimento eseguito oggi.
Nel corso dell’attività, avendo accennato ai riscontri, i militari hanno accertato più di duecento cessioni di cocaina ad oltre 40 acquirenti, denunciato in stato di libertà una persona per spaccio di sostanze stupefacenti ed arrestato uno degli odierni fermati, trovato in possesso di 200 grammi di cocaina. Il gruppo, ben strutturato, aveva costituito nella val Nervia un vero e proprio punto di riferimento per i consumatori di cocaina della zona.
Di fondamentale importanza è stata l’attività della Stazione Carabinieri, “antenna” sul territorio e prima articolazione in grado di recepire i segnali di “alterazione” nella vita quotidiana delle comunità che i Carabinieri sono chiamati a proteggere e presidiare: elementi che, messi a sistema e sostenuti dallo sforzo investigativo tipico dei Nuclei Operativi e Radiomobili, consente di concludere brillantemente attività come quella di oggi.