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È apparso poche ore fa sulla pagina Facebook ‘Oasi del Nervia‘ un appello che vuole far luce su una problematica che si sta sviluppando negli ultimi tempi anche in questa zona di protezione faunistica dove si possono vedere bivacchi dei migranti nei canneti sulla sponda ventimigliese del torrente.

Il post vuole sottolineare il problema del disturbo della fauna dovuto a una presenza umana stabile nella zona, così come i problemi d’inquinamento derivanti dall’utilizzo di saponi e detersivi nel torrente e quelli dovuti all’abbandono di plastiche e altri residui sulle sponde.

Questo l’appello integrale con l’invito a risolvere la situazione e alla riapertura di un campo d’accoglienza per queste persone che cercano in tutti i modi un riparo: “La presenza, sul territorio di Ventimiglia, di un gran numero di migranti genera anche un notevole impatto sugli ambienti naturali di pregio e più delicati. Da molti anni la Zona Speciale di Conservazione del fiume Roja è occupata della presenza di queste persone e ultimamente ciò si sta verificando anche all’Oasi del Nervia. Oltre ad allontanare la fauna selvatica con la loro presenza, ne deriva un notevole inquinamento e degrado dell’area dovuto all’utilizzo di detersivi per il corpo e per gli indumenti che contaminano l’acqua, agli escrementi e l’abbandono di grandi quantità di rifiuti fra cui plastiche, bottiglie e vestiti usati. Altrettanto grave è la condizione insalubre e di pericolo in cui vivono queste persone, costrette a lavarsi con acqua inquinata, a non avere servizi igienici e ad essere costantemente esposte alle intemperie e al grave rischio delle alluvioni, che quasi ogni anno causa dei morti. È oltremodo evidente che questa situazione non è sostenibile e non è degna di un paese civile. Per evitare questi problemi, oltre a chiudere gli accessi alle aree in questione, è necessario ripristinare un centro di accoglienza. Le istituzioni devono impegnarsi per trovare rapidamente delle soluzioni”.