Prima serata del Rovere Jazz Festival questa sera a San Bartolomeo al Mare. Ad esibirsi sarà Flavio Boltro è uno dei più grandi trombettisti italiani e fa parte della scena jazzistica mondiale, che insieme agli Electric Trio darà vita a un quartetto d’ eccezione per un repertorio inedito, dalla fusion al latin, senza tralasciare la tradizione del jazz.
Flavio Boltro si è esibito accanto a musicisti di grande levatura come Cedar Walton, Bob Berg, Don Cherry, Billy Hart e Billy Higgins. Ha partecipato a numerosi festival e tournée in veste di sideman di Freddie Hubbard e Jimmy Cobb, prima di diventare un componente del gruppo jazz di Laurent Cugny e di suonare con Aldo Romano. Ha fatto parte stabilmente del sestetto di Michel Petrucciani ed è componente dell’attivissimo gruppo Di Battista-Boltro 5tet. Artista brillante e versatile, Flavio Boltro è anche compositore: ha infatti inciso due album per la prestigiosa etichetta Blue Note. Nell’ambito della sua attività concertistica, collabora anche con Michel Portal e Laurent De Wilde.
Yazan Greselin è un giovane pianista, organista hammondista in varie formazioni. Ha suonato e collabora con grandi interpreti del jazz italiano quali Flavio Boltro, Stefano Di Battista, Antonio Onorato, Gigi Cifarelli, Stefano Bedetti, Giorgio Di Tullio, Antonello Salis, Luca Jurman, Michael Rosen, Mattia Cigalini, Luciano Zadro nonché nomi internazionali quali Alex Sipiagin, Klemens Marktl e Rudy Royston. Ha vinto il Concorso Jazz Altro 2020, ed è stato membro dell’Orchestra Nazionale Jazz dei giovani talenti italiani.
Giorgio Di Tullio, batterista, vanta collaborazioni con alcuni tra i più importanti musicisti al mondo, ed è un vero e proprio caposcuola della batteria contemporanea, facendo della molteplicità del suo stile un sorprendente punto di forza.
William Nicastro, bassista poliedrico, da sempre interessato alla musica funk e jazz/rock in tutte le sue contaminazioni, milita in diverse formazioni di rilevanza sul territorio nazionale come TheTaanTrio (jazz/core), Mamud Band (afrobeat/funk), Giorgio Di Tullio and the Four Cells (fusion/jazz), Sonata Islands Kommandoh (zeuhl jazz/progressive), Pop Sibilities (pop-fusion), Shandon (skacore-rocksteady), the Magnetics (early reggae-ska).
Il Rovere Jazz Festival prosegue fino a domenica 8 agosto (ore 21:30, Sagrato del Santuario di N.S. della Rovere, ingresso libero): un appuntamento con le magiche atmosfere musicali ad alto contenuto creativo, abbinate allo straordinario fascino di uno dei luoghi di raccoglimento più suggestivi della Riviera ligure di ponente. Tre serate disegnate dalla Direzione artistica di Alex Nicoli, batterista genovese allievo del compianto Gianni Branca, e organizzate dall’Associazione La Ritmica, per le quali è atteso il consueto pubblico di qualità, attento e critico. Protagonisti saranno la tromba di Flavio Boltro con gli Electric Trio, la voce di Monica Fabbrini con le melodie del suo Quintet, gli arrangiamenti dei Night Dreamers.
Al programma iniziale, si aggiunge – domenica, prima del concerto dei Night Dreamers – la presentazione a cura di Maurilio Giordana del libro “Around me … jazz” (Aracne Editrice, prefazione di Giuseppe Conte) di Umberto Germinale, fotografo di Ospedaletti (IM), uno dei maggiori esperti di fotografia applicata al jazz, che ha voluto mettere su carta una vita passata dietro le quinte a riprendere o organizzare i più significativi eventi jazz della Riviera dei Fiori e della Costa Azzurra.
Il Santuario di Nostra Signora della Rovere è tra i più antichi e rinomati della Liguria, sia per le guarigioni miracolose qui avvenute, sia per il flusso di pellegrini e turisti che vi hanno sostato e continuano a sostare in preghiera. È una perla incastonata in un borgo medioevale, tra roveri e ulivi, pini e palme, oleandri e gerani, siepi di buganvillee e viali odorosi d’aranci e limoni. Sorto nel Trecento per venerare la statua lignea della Madonna miracolosamente rinvenuta su un albero di rovere, sui resti di un precedente impianto paleocristiano, il Santuario di Nostra Signora della Rovere conserva numerose immagini della Vergine: un dipinto ad olio su tavola del XVI secolo di scuola fiamminga, un crocifisso ligneo di tipo catalano in legno d’ulivo del XV secolo, forse di produzione locale; una tavola cinquecentesca della Madonna col Bambino e quattro pannelli lignei provenienti in origine da un grande polittico di una pala con l’Annunciazione, San Giovanni Battista e l’Eterno, opera di Giulio De Rossi del 1578. L’ovale affrescato da Tommaso Carrega (1808) è incorniciato da pregevoli stucchi dell’inizio del XIX secolo. Nel corso dei secoli si sarebbero verificate nel Santuario diverse apparizioni.