Volano le esportazioni di fiori italiani con un aumento in valore del 33% nel 2021, spinto dall’avanzare della campagna di vaccinazione con il ritorno di matrimoni, eventi e cerimonie, cene tra gli amici e amori estivi. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti divulgata in occasione dell’iniziativa “Ripartiamo con un fiore” con girasoli, gerbere, garofani e molte altre varietà che hanno raggiunto anche il Porto Antico di Genova con un’ artistica composizione dei vivaisti italiani pronti a sostenere la ripresa post pandemia.
Nonostante le difficoltà del periodo gli operatori hanno dimostrato una grande resilienza ed ora sono pronti a ripartire grazie alla ripresa della domanda all’estero ed in Italia dove Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) ha voluto offrire un segnale di speranza per sostenere il ritorno alla vita di comunità nelle piazze, dei musei, dei luoghi di cultura e arte, dopo l’isolamento imposto dal Covid. A sostenere però i fiori italiani ci pensano anche i consumatori con sei italiani su dieci, a livello nazionale, che negli ultimi tre mesi hanno regalato piante o fiori secondo il sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it .
“Il settore florovivaistico – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è stato fra quelli più duramente colpiti dalla pandemia, ma sta dimostrando una grande capacità di ripresa per gli acquisti in tutto il mondo. Ora però a pesare sul settore è l’impennata dei costi di produzione con aumenti fino al 25% delle materie prime per imballaggi, energia, concimi e trasporti, anche per le carenze su logistica ed infrastrutture del sistema Italia. Attraverso il Pnrr é necessario agire sui ritardi strutturali e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma pure con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Si tratta di una mancanza che ogni anno rappresenta anche per la nostra regione un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge proprio il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci. Oltre a risolvere la questione trasporti serve anche, per alcune tipologie, un’adeguata attività diplomatica per la rimozione dei blocchi fitosanitari che ancora sussistono per le produzioni vivaistiche italiane in alcuni paesi. In Liguria sono oltre 4200 le imprese che possono rispondere con piante e fiori di qualità eccellente a tutte le richieste del mercato sia locale sia nazionale e internazionale. Per tutelare il futuro di un comparto chiave del Made in Italy ed essere sicuri del prodotto acquistato il nostro consiglio è quello di scegliere sempre piante e fiori locali, direttamente dal produttore o nei mercati contadini di Campagna Amica per essere sicuri di mettere nel vaso un prodotto italiano al 100%, che sostiene i territori, rispetta l’ambiente e l’occupazione, peraltro in una fase difficile per il Paese”.