La zona bianca, con la fine del coprifuoco e il possibile incremento dell’ospitalità e degli incassi in tutti i ristoranti, bar e agriturismi, può sostenere il vino Made in Italy, uno dei settori dell’agroalimentare più penalizzato dall’emergenza Covid.
“Il via alla ripresa delle attività di ristoranti, bar e agriturismi – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – ha dunque un impatto rilevante, dal punto di vista economico, anche per il settore vitivinicolo locale poiché interessa soprattutto i prodotti a maggior valore aggiunto, come i vini a denominazioni di origine e indicazione geografica, tra i quali si contano le 8 DOC liguri (DOC 5Terre, DOC Rossese di Dolceacqua, DOC Riviera Ligure di Ponente, DOC Golfo del Tigullio – Portofino, DOC Val Polcevera, DOC Colline di Levanto, DOC Colline di Luni e DOC Ormeasco di Pornassio) e i 4 IGT (Colline del Genovesato, Liguria di Levante, Colline Savonesi, Terrazze dell’imperiese). A livello nazionale, a causa dei lockdown e delle misure di restrizione disposte dai vari Dpcm, dall’inizio della pandemia più di 2 aziende vitivinicole su 3 hanno registrato una perdita di fatturato nel 2020, con punte superiori al 30% rispetto all’anno precedente, secondo stime della Coldiretti. Un crollo che non è stato compensato dall’aumento dei consumi domestici che sono cresciuti per il maggior tempo trascorso in cucina per la preparazione di pranzi, cene e apertivi. Con l’avanzare della campagna di vaccinazione a livello mondiale, è fondamentale continuare a sostenere il commercio estero delle nostre eccellenze, sempre più apprezzate grazie all’alta qualità della produzione e al grande spirito imprenditoriale dei nostri viticoltori che si continuano a far largo sul panorama internazionale.”