Per il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e la sua maggioranza il consiglio comunale che inizierà tra poco si annuncia infuocato. Oltre a dissapori e nervosismo tra diversi suoi alleati, infatti l’opposizione è pronta a sparare a zero e a chiedere di rinviare la pratica scottante per “dovuti chiarimenti e necessari approfondimenti”. In primis il capo gruppo di Fratelli d’Italia, l’imprenditore Luca Lombardi (l’unico già ieri tra i consiglieri a votare contro la pratica portata con urgenza in Commissione dal sindaco ed approvata solo con voti di maggioranza), la Lega (il capo gruppo avvocato Daniele Ventimiglia) e l’avvocato Andrea Artioli.
All’ordine del giorno la delicatissima pratica della vendita di “Casa Serena“, residenza per anziani-complesso immobiliare con 193 posti R. di proprietà del Comune già messa all’asta il 1° luglio 2019 con base di partenza di 10 milioni 840 mila curo (6 milioni 480 mila curo valore immobiliare, 4 milioni 360 mila curo valore economico), andata deserta. Non presentandosi nessun compratore il Comune a settembre dell’anno successivo ha indetto una seconda procedura pubblica di alienazione con ribasso del 20% e base d’asta di 9 milioni 560.000 curo. Palazzo Bellevue aveva diviso a 5 milioni 200 mila curo il valore immobiliare lasciando invariato quello economico (i ricavi di gestione) a 4 milioni 360 mila curo.
All’appuntamento anche stavolta nessun interessato. Poi la sorpresa, lieta e salvifica per alcuni, il sindaco su tutti, preoccupante per altri. Una società piemontese, la “Moma S.r.l.” si fa avanti con la formula del “rent to buy”, bislacco termine inglese che in italiano significa più semplicemente e chiaro per tutti “affitto e paga”. È disposta a comprare offrendo la seguente proposta irrevocabile: 9 milioni 846.800,00 euro pagabili in 10 anni. La somma di 5 milioni 908.080,00 euro in rate trimestrali anticipate di 147.702 euro ciascuna, il rimanente 40% di 3 milioni 938.720 euro entro la scadenza del contratto decennale. “Moma S.r.l.” annualmente verserebbe 590 mila 808 euro a Palazzo Bellevue, somma che verrà imputata integralmente al prezzo d’acquisto convenuto tra le parti. La società acquirente garantirà il canone trimestrale con polizza fidejussoria.
Questa sarebbe una delle clausole contestate da chi è contrario all’approvazione della cessione di Casa Serena. “Una garanzia di soli tre mesi, rinnovabile – sostengono – non può farci dormire sonni tranquilli”. Altra osservazione di chi è sulle barricate come Luca Lombardi & C. e minaccia ricorsi “la pratica presentata è lacunosa e scarna di approfondimenti e documentazioni; non vi è allegato un parere legale allegato alla Pec ricevuta, non si rilevano precise informazioni sulla società, sulla sua partita iva, sul proprio campo d’ambito. Il Rent to buy ritengo come formula garantisca poco il Comune di Sanremo, essendo un mero contratto di concessione del Godimento con diritto di acquisto. Inoltre si evince dalla relazione allegata di valutazione della Proposta Irrevocabile di acquisto a pag.12 che “…il Proponente ha rappresentato il diniego proveniente dagli operatori del settore al rilascio di fideiussione bancaria e/o assicurativa a titolo di garanzia del pagamento dei canoni, e ciò in ragione della tipologia del prodotto da assicurare, della durata della garanzia e del relativo importo, da ultimo proponendo con e-mail del 23 aprile 2021 l’alternativo rilascio di polizza fideiussoria e/o la costituzione di un deposito cauzionale pari a tre mensilità come avviene nei più comuni contratti di locazione (in considerazione della capacità del Proponente di vincolare una somma massima pari a € 150.000,00).” Per non parlare poi dei sette dipendenti comunali che potrebbero fare ricorso dovendo passare contrattualmente da un ente pubblico ad un ente privato. Tutta questa operazione per quadrare il bilancio con una promessa di pagamento”.
I sindacati sono già in agitazione. Insomma non solo l’opposizione, ma come si sussurra tra i corridoi di Palazzo Bellevue anche nella maggioranza alcuni su questa pratica sarebbero quasi pronti a seguire l’ex assessore Nocita e passare in minoranza. Pure in città se ne discute parecchio. Le domande che frullano in molti sono le seguenti: “Perché Biancheri e la sua maggioranza devono vendere “Casa Serena” quando in tutta Italia, in tutta Europa le Rsa, le case per anziani, se ben gestite, rappresentano un ottimo affare? Vanno a ruba, tutti le comprano. Esempi non mancano neppure nella nostra stessa città. Sanremo, poi, con un bilancio di 147 milioni, anche se quest’anno ci sono i problemi di pandemia ed il Casinò ha incassato meno, non può permettersi a fini sociali, per dare ospitalità e cure necessarie agli anziani che ne hanno bisogno, di non coprire i 2 milioni di perdita di Casa Serena”?