“Una delle piazze delle città martiri della Resistenza”, così inizia il suo discorso il sindaco di Badalucco Matteo Orengo dando il bentornato alle autorità civili, religiose, militari e ai badalucchesi presenti durante la cerimonia del 76° anniversario della Liberazione.
“Il 25 aprile 1945 i campanili della nostra cittadina, quelli di tutti i paesi della valle Argentina e di tutte le vallate italiane festeggiavano la Liberazione. Oggi noi ci troviamo nelle condizioni di poter meglio comprendere cosa significhi essere limitati nella propria libertà. Abbiamo vissuto tutti insieme un periodo tra i più bui, non solo della storia repubblicana, ma della storia dell’umanità. Ognuno di noi ha dovuto rinunciare a qualcosa, molti di noi, e penso in particolare ai ristoratori, ai gestori delle palestre, ai gestori di bar, ai gestori di attività che hanno dovuto chiudere e che non hanno avuto la possibilità di avere quei sostegni che gli permettessero di vivere dignitosamente e di dare alle loro famiglie e ai loro figli una speranza per il futuro. Domani probabilmente sarà un giorno diverso, non sarà proprio un 25 aprile, sarà però un giorno in cui la speranza di poter ricominciare ritornerà”.
Presente alla commemorazione anche il sindaco di Montalto Carpasio Mariano Bianchi al quale Orengo rivolge le seguenti parole: “Oggi qua in questa piazza io ti faccio una proposta, così come ho apprezzato e ho plaudito all’iniziativa della fusione tra Montalto e Carpasio, oggi io ti dico è giunta l’ora di fare un ulteriore passo, e di costituire con la volontà delle nostre comunità, una nuova entità che parta da Badalucco e arrivi a Carpasio, perché credo che solo così saremo in grado di gestirci il nostro territorio e di contare di più rispetto alle istituzioni locali, regionali e nazionali. È giunto il momento di crescere, è giunto il momento di unirci per far sì che le piccole risorse che abbiamo possano essere destinate a dei progetti più importanti”.