Sono stati formalizzati, con decreto del commissario ad acta per il servizio idrico integrato della Provincia di Imperia, gli indennizzi per le società che avevano in gestione il servizio idrico in diverse zone della provincia prima del subentro di Rivieracqua, avvenuto lo scorso febbraio dopo un contenzioso di nove anni. I valori sono stati determinati a seguito dell’istruttoria documentale condotta dal Commissario ad Acta Gaia Checchucci, nominata nel giugno 2019 dalla Giunta regionale.
Per la società AMAT, dopo un lungo confronto tra le parti, è stato stabilito un valore residuo di indennizzo di 10,5 milioni; per AIGA di Ventimiglia circa 1,4 milioni, per 2i Rete Gas, che provvedeva al servizio idrico nei due comuni di Santo Stefano al Mare e Riva Ligure, 1,3 milioni. Per le ultime due società non è stato raggiunto un accordo, mentre per AMAT le parti hanno indicato al Commissario una cifra di compromesso rimettendosi poi alla sua decisione e rinunciando ai contenziosi pendenti.
“Ringrazio le due società AMAT e Rivieracqua e il Comune di Imperia per aver saputo chiudere la trattativa ed essersi venuti incontro, nonostante la notevole distanza iniziale – ha detto il Commissario ad acta Gaia Checchucci – È un atto di responsabilità che garantisce in primo luogo gli utenti e i cittadini da rincari tariffari eccessivi. Rispetto ai valori di indennizzo stabiliti dall’ATO nel 2017, soltanto per AMAT la differenza è di 13 milioni (da 23,5 a 10,5). Quando accettai l’incarico misi subito in chiaro che non avrei proceduto ad alcun rimborso prima del subentro, e che avrei rideterminato i valori di indennizzo sulla base di un’istruttoria rigorosa e dando ampi margini di contraddittorio. Siamo giunti al termine di questo percorso e sono soddisfatta: Rivieracqua, che rischiava il fallimento, riduce in maniera consistente gli indennizzi che non erano ancora stati ammortizzati in tariffa e conserva il margine sufficiente per pagare i creditori al 100%. Si creano dunque le condizioni per chiudere con il passato e cominciare una fase nuova”.
“La nomina di un commissario ad acta ha risolto una situazione che era ferma da quasi un decennio – ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – Nonostante il codice dell’ambiente lo preveda dal 2006, è la prima volta in Italia che un ATO viene sostituito nelle sue funzioni da un organo monocratico: usando gli strumenti previsti dalla legge abbiamo risolto positivamente un problema annoso e complesso. Il lavoro vero comincia ora: occorre procedere con un piano d’ambito e la tariffa unica, creare le condizioni per dare la giusta rappresentanza a tutti i comuni tenendo conto del loro diverso peso nel territorio, senza dimenticare le esigenze di nessuno, dal più grande al più piccolo”.