Un esemplare dai colori vividi ed eleganti della Venere dei Balzi Rossi nella reinterpretazione artistica di Enzo Iorio è stato consegnato ieri mattina dall’artista stesso nelle mani del sindaco della città di Ventimiglia, Gaetano Scullino.
L’opera è ispirata al profilo sinuoso della statuina preistorica rinvenuta nel corso degli scavi archeologici condotti nell’Ottocento nelle caverne dei Balzi Rossi.
Identificata con la Dea Madre, simbolo di fertilità e di prosperità, forse utilizzata con funzione votiva e di buon augurio, secondo gli studiosi questa figurina risale a un periodo compreso tra i 20mila e i 30mila anni fa.
Il reperto originale, realizzato in steatite, è alto circa 6 centimetri ma nella rielaborazione artistica di Enzo Iorio assume colori, pattern e sfondi pressoché infiniti con citazioni e riferimenti iconografici che spaziano dall’arte classica alla pop art.
La scelta da parte dell’artista di approfondire questo soggetto si colloca nella precisa direzione di “promuovere il territorio del Ponente ligure, ricco di potenzialità naturali, culturali e turistiche”, come si evince anche dal complesso della sua produzione artistica.
Ed è proprio nell’ottica di questa “mission” che la Venere è approdata ieri nelle mani del Primo Cittadino di Ventimiglia, con la consegna immortalata davanti al gonfalone municipale.