“Cala il numero delle persone ricoverate in ospedale, una discesa che ci sta facendo andare ben sotto le soglie di rischio. Il nostro Rt questa settimana chiude a 0,85, ragione per cui per cui speriamo che questa sia l’ultima settimana in zona arancione per la nostra regione. Scendo anche il tasso di incidenza della malattia, certificando una minore pressione del Covid sul territorio”. Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti fa il punto sulla situazione Covid e vaccini in Liguria.
“Il commissario all’emergenza Arcuri ha confermato che la prossima settimana ci sarà una riduzione delle consegne da parte Pfizer. Al momento si prevede che la stessa Pfizer consegni le dosi che non farà arrivare la settimana prossima in quella successiva. Si tratta però di comunicazioni dell’azienda e nessuno può garantire che ciò avvenga, anche se ce lo auguriamo ovviamente tutti”, aggiunge Toti dopo la riunione con i presidenti della Regioni, i ministri agli Affari regionali Francesco Boccia e alla Salute Roberto Speranza, assieme al Commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri.
“Questo – precisa – non comporterà problemi per la Liguria: abbiamo una pianificazione che è stata fatta in modo accurato e seguendo le regole, e che ci consentirà di effettuare tutti i richiami per chi ha ricevuto la prima dose dal 27 dicembre a oggi, sia tra il personale sanitario che nelle Rsa. Certo, la ritardata consegna porta con sé un rinvio nell’esecuzioni di nuove prime dosi, e questo comporterà che la conclusione delle iniezioni sulla fascia scelta per la prima fase della vaccinazione slitterà con ogni probabilità attorno al 10 di marzo, invece che avvenire nell’ultima settimana di febbraio. A quel punto dovrebbe cominciare, su base anagrafica, la vaccinazione per gli ultra 80enni che vivono nelle loro case e non nelle Rsa, assieme alle persone più fragili”.
“Tra il 27 e il 29 gennaio – aggiunge Toti – il vaccino di AstraZeneca verrà con ogni probabilità approvato dall’Ema. Non sappiamo ancora a quale target di popolazione questo vaccino potrà essere destinato. È probabile che ci saranno alcune prescrizioni, cioè che si dovranno usare i vaccini Pfizer e Moderna per gli over 80, mentre quello di AstraZeneca, per la sua struttura meno potente, andrà usato per gli under 65. La notizia negativa è che non solo AstraZeneca consegnerà meno dosi, il 50% in meno nel primo trimestre, ma che consegnerà a partire dal 15 febbraio e non dai primi giorni di febbraio”.
“L’obiettivo per tutti al momento non è tanto raggiungere immunità di gregge, che verrà raggiunta probabilmente non prima dell’estate – conclude Toti -, ma quello di ridurre il tasso di mortalità e quello di ospedalizzazione. Se vaccineremo tutti gli over 75 prima della fine della primavera, ridurremo il tasso di mortalità dell’85%, e quello di ospedalizzazione del 50%”.