La Giunta provinciale di Confcommercio, presieduta dal presidente Enrico Lupi, alla presenza del direttore Claudio Roggero e dei membri di Giunta Franca Weitzenmiller (Diano Marina), Marco Gorlero (Imperia), Andrea Di Baldassarre (Sanremo), Gianluca Berlusconi (Bordighera), Fabrizio Parola (Vallecrosia), Dario Trucchi (Ventimiglia) e Igor Varnero (Federalberghi), ha affrontato la questione del Festival di Sanremo, che riguarda tutto il tessuto economico della provincia di Imperia.
La valutazione unanime della Giunta provinciale della Confcommercio è che, affinché il Festival possa esprimere il proprio valore economico, debba essere realizzato in un momento pandemico più favorevole e quindi il Festival deve essere assolutamente rinviato dalla data del 2 marzo 2021.
La giunta ha delegato alla problematica il Vice Presidente Andrea Di Baldassarre, Presidente dell’Ascom sanremese, che spiega: “Come Confcommercio chiediamo il rinvio e registriamo il fatto che, oltre ai virologi, tante associazioni, gli artisti e altri personaggi importanti del mondo dello spettacolo a livello nazionale dicono la stessa cosa. Registriamo inoltre, con piacere, e per questo lo ringraziamo, che anche il sindaco Alberto Biancheri pubblicamente ha proposto un rinvio. Vogliamo che il Festival si faccia, ma deve essere, come aveva detto Amadeus, il “Festival della ripartenza”. E come può esserlo in questo periodo ancora di piena pandemia? Con tutte le aziende sanremesi in piena crisi economica, che senza l’ossigeno di un Festival condiviso con la città e non soltanto evento mediatico, non ce la faranno a resistere? Non possiamo permetterlo. Penseremo a chiedere ristori congrui per tutte le attività chiuse o inoperose, se in maniera assurda e controproducente, si volesse persistere su queste date della manifestazione. E anche il Comune dovrà farsi carico di garantire un sostegno concreto a questi esercenti”.
Conclude Di Baldassarre: “Confcommercio ha sempre chiesto agli associati di rispettare le regole, pur a prezzo di tanti sacrifici, quindi non tollereremo neppure la più piccola attività parallela esterna che possa anche sottrarre una briciola al tessuto economico cittadino. Rispettando sempre l’aspetto sanitario, non si può dimenticare che per molte attività il Festival è uno dei polmoni più importanti per la sopravvivenza”.