Le regioni italiane chiedono, compatte e a una sola voce, un confronto al Governo su un tema delicato come quello del demanio marittimo. La riunione di oggi del Tavolo interregionale, coordinato dall’assessore ligure Marco Scajola, ha messo a fuoco i problemi dell’intero comparto balneare che da tempo chiede risposte concrete da parte dell’esecutivo. I rappresentanti delle regioni lamentano il silenzio del Governo, nonostante i ripetuti solleciti, e hanno dato mandato a Scajola, in qualità di coordinatore, di chiedere al Governo un’immediata convocazione per affrontare sia il tema del rinnovo delle concessioni sia quello dell’aumento del canone minimo a 2500 euro, incremento esponenziale che rischia di mettere in ginocchio moltissime imprese di diversi settori (pesca, balneare, sportivo, sociale). Le regioni chiedono inoltre una riforma organica sul demanio marittimo, attesa dal territorio ormai da anni e che metterebbe la parola fine a una situazione di incertezza che si protrae da troppo tempo, seguendo la strada già percorsa da altre nazioni europee, come Spagna e Portogallo, che hanno adottato una riforma completa del settore.
“Mai come adesso le regioni si trovano così compatte – ha detto il coordinatore Marco Scajola – sul tema delle concessioni e della necessità di una riforma organica del demanio marittimo. Chiediamo collaborazione, ci poniamo in maniera propositiva e costruttiva al Governo che però latita: vogliamo un confronto democratico per tutelare i tanti imprenditori e lavoratori di un settore strategico per l’intera nazione che vedono ad oggi a rischio la loro attività”.