Ospite nella redazione di Riviera Time Mario Conio, sindaco di Taggia, che ai nostri microfoni ha affrontato l’argomento Covid riguardo il suo comune.
“In questo ultimo periodo il quadro a Taggia e Arma è abbastanza rassicurante, abbiamo ancora un certo numero di positivi tra la cittadinanza ma è un dato che prima si è stabilizzato ed ora sembra essere in calo”.
“Da noi c’è una importante casa di riposo che purtroppo durante la prima ondata ha pagato un prezzo piuttosto salato – ricorda Conio – ma oggi è Covid-free. Quello che succede nelle vicinanze è invece drammatico, va ad aggredire una popolazione più fragile e alla quale siamo molto legati cioè i nostri parenti anziani”.
“L’esperienza deve insegnare, serve rigore per cercare di uscirne indenni. Quello che non tollero è quando il cittadino, spesso tramite social, chiede maggiori controlli quando ognuno di noi dovrebbe aver sviluppato una coscienza rigorosa nei confronti propri e del prossimo. Quando vedo persone girare senza mascherina mi devo trattenere, se uno non si prende cura di sé stesso è libero di farlo ma ci deve essere un rispetto totale nei confronti degli altri. Mascherina, distanziamento sociale, evitare sciocchezze almeno ancora per un po’”.
“Ho incontrato i dirigenti della nostra Asl1 – racconta il Sindaco – sul tema della vaccinazione di massa che sarà la più grande della storia della Terra. So che in accordo con le Ferrovie dello Stato si sta cercando di creare un punto vaccinazioni presso la nuova stazione ferroviaria di Taggia. Quando la campagna andrà a regime ci siamo detti disponibili per offrire gli spazi che abbiamo e tra questi c’è anche Villa Boselli”.
“Nutro una grande preoccupazione per i risvolti economici causati da questa emergenza. È da quasi un anno ormai che cerchiamo di aiutare le famiglie in difficoltà ma ancora oggi il numero dei richiedenti aiuto continua a crescere. In Comune stiamo lavorando sul bilancio preventivo dell’anno in corso e l’attenzione è focalizzata sulle famiglie e sul tessuto economico. Sposteremo il nostro Emporio solidale dal centro di Taggia in locali più spaziosi alle Levà per accogliere al meglio i nostri cittadini bisognosi”.
“I continui e repentini cambiamenti di colore delle zone sconcertano tutti noi – conferma Mario Conio – è difficile informare correttamente i cittadini su quello che si può e quello che non si può fare, e le contraddizioni che accompagnano queste classificazioni rendono difficile trasmettere informazioni e serenità alla gente. Non voglio esprimere giudizi, penso che il Governo stia facendo come può in una situazione di difficoltà inaudita ma credo servirebbe maggior rigore ma molta più pianificazione”.
“Prendiamo l’esempio della ristorazione, ormai distrutta: a dicembre hanno detto ‘fate sacrifici per poi riaprire durante le feste di Natale’, i gestori hanno fatto acquisti di merce e poi hanno scoperto, pochi giorni prima, che non era più possibile aprire. Oltre il danno anche la beffa, e i ristori tardano ad arrivare”.
“Io sono un libero professionista e il nostro settore sta vivendo una crisi drammatica e senza speranze per l’immediato, i nuovi ricchi sono i dipendenti pubblici a dimostrazione che questa pandemia sta cambiando visioni e prospettive forse per sempre, ma questo è il momento dell’unità e non delle contrapposizioni. E lo spettacolo che ci offre in questi giorni la nostra politica a Roma non aiuta di certo”.
L’italiano è un cittadino tollerante – conclude – ma bisogna evitare di tirare troppo la corda, la fame e l’indigenza possono fare brutti scherzi, il fuoco cova sotto la cenere e questo mi crea molta preoccupazione”.