“Ho accettato di fare il sindaco con un impegno preciso: far ripartire il porto”. Queste le parole del sindaco di Imperia Claudio Scajola a margine della commissione consiliare odierna durante la quale lo stesso primo cittadino ha illustrato la pratica per il futuro in house dell’approdo turistico.
Tale pratica è frutto di un lungo processo, iniziato oltre un anno fa e al quale l’attuale amministrazione lavora dall’inizio del proprio mandato, che ha portato all’incameramento del porto da parte del Comune di Imperia. Verrà discussa in consiglio comunale il 29 dicembre e darà ufficialmente avvio, se approvata, alla ripartenza del porto.
Scajola ha elencato ai presenti su quali fondi si poggerà il completamento dell’approdo e soprattutto il suo collegamento al resto della città: “…2 milioni all’anno che Go Imperia verserà nelle casse comunali per la gestione, più 1,4 milioni di gettito imu e tari. A questi vanno aggiunte le opere di contorno di tipo viabilistico e di collegamento alla città per 3.5 milioni e gli oneri di urbanizzazione pari a 4.5 milioni”.
Oltre alla parte economica il sindaco ha anticipato parte di quella pratica spiegando che i volumi sul porto rimarranno 7 come nel progetto originario e in quelli a scopo abitativo potranno essere costruiti un hotel di lusso e spazi per gli agenti dei corpi militari. Da sottolineare infine come Scajola abbia ipotizzato come partenza di inizio del piano di completamento delle opere portuali il primo semestre del 2021.
“Con il Consiglio Comunale del 29 dicembre si conclude un iter lunghissimo che ha impegnato l’amministrazione tutti i giorni da due anni e mezzo – dice il primo cittadino. Far ripartire il porto è un’impresa complicatissima, piena di grovigli di carattere giuridico e anche giudiziario. Se questa pratica, illustrata oggi, sarà approvata incomincerà la nuova era del porto turistico di Imperia, la costruzione delle parti mancanti e il contatto più forte tra il porto e la città. Abbiamo infatti previsto opere di urbanizzazione intorno agli 8 milioni di euro che collegheranno viabilità e percorsi pedonali con la zona del parco urbano e con quella di calata Cuneo. In sostanza uniamo questa città con un nuovo fronte mare che ci auguriamo dia lavoro“.
Sulla scelta di ripartire in house: “Riteniamo che si possa fare in house come opera pubblica senza fare gara – spiega. Noi vogliamo farlo direttamente motivando con pareri legali che possiamo farlo perché è un’opera pubblica locale”.