Mancano poche ore all’ufficializzazione, ma alcuni punti del nuovo dpcm che entrerà in vigore il 4 dicembre e andrà oltre l’Epifania, sembrano ormai decisi. Lo riportano questa mattina i giornali nazionali dopo la serie di vertici di questa notte con i capi delegazione di maggioranza.
È ormai certo che verrà mantenuta la divisione delle Regioni in tre fasce (gialla, arancione e rossa), ma si spera che tutte le regioni entro le festività natalizie passino alla fascia meno critica (gialla) con un Rt sotto controllo e una situazione negli ospedali gestibile.
Tuttavia il premier Giuseppe Conte avrebbe parlato di un “giallo rinforzato“, saranno infatti maggiori le limitazioni rispetto ad ora. Il punto principale e l’ormai quasi certo stop agli spostamenti tra regioni a partire dal 21 dicembre. E proprio su questo punto le testate nazionali riportano litigi e accese discussioni.
Ma a questa norma sugli spostamenti il governo sta pensando di aggiungerne una ancora più stringente per i giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno: divieto di uscire dal proprio comune, se non ovviamente per le ormai note ragioni di necessità. Lo riportano le agenzia di stampa Adnkronos e Ansa, oltre varie testate nazionali con fonti vicine a quelle del governo.
Da capire ancora se potranno esserci i ricongiungimenti familiari, in particolare per gli anziani soli, e gli spostamenti nelle seconde case. In entrambi i casi il governo è propenso a non concedere alcuna deroga. Ma anche queste disposizioni sono in questo momento oggetto di forti discussioni.
Bar e ristoranti potrebbero essere aperti a Natale e Vigilia, diversamente da come inizialmente ipotizzato. Ma in ogni caso con apertura fino alle 18. Non dovrebbero esserci deroghe neanche per il coprifuoco alle 22. Nessuna deroga anche per le piste da sci.
Una bozza del dpcm sarà oggi inviata alle Regioni in vista poi del Consiglio dei Ministri delle 21.00.